Parigi vuole l'obbligo della musica francese su Spotify
La Francia vuole costringere le piattaforme di streaming musicale come Deezer o Spotify a promuovere maggiormente la diffusione di artisti nazionali o comunque francofoni, come già accade per le radio di Francia. Negli ultimi mesi, i gruppi radiofonici si erano espressi in questo senso, chiedendo all'amministrazione di Emmanuel Macron di ripristinare la parità di trattamento tra loro e le piattaforme streaming.
Queste ultime sfuggono infatti alle leggi che impongono alle radio di trasmettere almeno il 40% di brani francofoni nelle ore di massimo ascolto, una norma in vigore dagli anni Novanta. Le radio vorrebbero, in particolare, che queste regole divengano più flessibili. Intervistato da Europe 1, il ministro della Cultura, Franck Riester, ha detto che «le quote sulla musica francofona sono assolutamente pertinenti, hanno dato dei risultati, lo dimostra il fatto che c'è un'affermazione molto importante di nuovi artisti francesi».
Per lui, abbandonare il sistema di quote è assolutamente escluso. Al contrario, si mostra aperto ad una parità di trattamento tra radio e canali streaming. «Non è logico che ci sia un'assenza di eguaglianza, di equità tra le radio e le piattaforme streaming», ha riconosciuto, aggiungendo che il governo sta «lavorando a dei dispositivi che costringano anche le piattaforme streaming ad esporre meglio i contenuti francofoni». Tra le piste evocate dagli addetti ai lavori, un aumento della quota di titoli di artisti francofoni nelle playlist proposte da Spotify & Co.
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