Paolo Conte, tra le stelle del jazz manca solo l’Azzurro
Paolo Conte mattatore sotto le stelle, con sorpresa finale (e snob). Uno show intitolato «50 anni di Azzurro» si chiude infatti senza che sia eseguito il brano che lo definisce; ma a un genio che sa mescolare in maniera irresistibile jazz, melodia italiana, ritmi esotici e «chanson française», con quella voce irresistibilmente catramata e faticosa, si perdona (sia pure a malincuore) anche questo.
D’altronde non c’erano né oleandri né baobab, ieri in Piazza Loggia, sebbene il caldo africano contribuisse a ricreare un clima tra surreale e tropicale che fa tanto «Azzurro», che fa tanto Conte.
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