Cultura

Palmieri, il medico «bresciano» che divenne sindaco di Napoli

Medico legale e politico, nacque a Brescia e morì nel capoluogo partenopeo il 23 dicembre 1994
Vincenzo Mario Palmieri, medico e sindaco di Napoli, nato a Brescia nell'interpretazione di Luca Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
Vincenzo Mario Palmieri, medico e sindaco di Napoli, nato a Brescia nell'interpretazione di Luca Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
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Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.

A Napoli il 23 dicembre 1994 moriva Vincenzo Mario Palmieri. I lettori si chiederanno cosa c'entra con Brescia questo Palmieri morto nel capoluogo campano, che tra le varie cose è stato pure sindaco di quella città, sia pur solamente dal 10 ottobre 1962 al 30 luglio 1963.

Semplice, Palmieri era bresciano. Almeno di natali. Nacque infatti nella nostra città il 16 luglio 1899. Quanto basta perché la Leonessa possa annoverare tra i suoi figli un primo cittadino del capoluogo partenopeo. 

La ragione di queste radici bresciane è da ricercare nella professione del padre, Raffaele, all'epoca del concepimento di Mario direttore sanitario presso la Sanità Militare a Brescia.

Palmieri seguì il padre al suo rientro a Napoli, dove nel 1922 si laureò in Medicina. Volle specializzarsi in Medicina Legale nel 1927, dopo avere seguito dei corsi in Francia e Germania. Nel 1935 e 1936 fu Direttore dell'Istituto di Medicina Legale presso l'Università di Sassari, dopodichè dal 1936 al 1941 lo fu di quella di Bari.

Nel 1941 divenne docente all'Università di Napoli ed al tempo stesso docente presso la Scuola Libera medico-chirurgica napoletana. L'impronta cattolica l'ha portato ad avvicinarsi al mondo culturale cattolico napoletano, infatti, sempre in quella città dirige, negli Anni '20, l'Istituto Cattolico di Cultura e diviene presidente del Circolo Cattolico Universitario Napoletano.

Collaborò con numerose riviste scientifiche e nel 1937 gli fu conferito uno dei premi Volta dell'Accademia d'Italia, per le sue ricerche sulla diagnosi biologica dell'ubriachezza.

Gli fu altresì conferita la Medaglia d'Oro di prima classe per i benemeriti della cultura, scienze ed arte e nel 1963 per i Benemeriti della Salute Pubblica.

Fu anche Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica.

Ha pubblicato numerosi libri di impronta medica occupandosi prevalentemente di medicina legale, medicina legale assicurativa e medicina legale canonistica.

Sempre come medico legale, nel 1943 ha fatto parte della Commissione della Croce Rossa Internazionale per la ricognizione dei cadaveri delle fosse di Katyn,in Russia, passati per mano militare comunista.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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