Palazzo Martinengo, la storia dall'Età del Ferro ad Augusto

Quelli rinvenuti nel corso della lunga campagna di scavi condotta fra il 1989 e il 1997 a Palazzo Martinengo, in occasione della riqualificazione del palazzo, un tempo sede della Questura, sono resti che documentano un lunghissimo lasso di tempo della storia di Brescia e degli insediamenti ad essa preesistenti, fino a risalire all’Età del Ferro. All'incirca tremila anni del passato della nostra terra.

Nei sotterranei del palazzo, per quanto riguarda il periodo romano, sono riemersi elementi riconducibili al periodo tardo repubblicano e augusteo oltre a quelli coevi al Capitolium (successivi cioè al 69 dC).

Si tratta per lo più di resti murari di edifici di difficile interpretazione per la compromissione dovuta agli insediamenti successivi. Vasche e coperture pavimentali in mosaico e marmi policromi consentono tuttavia di non escludere che questi ambienti appartenessero alla grande struttura termale un tempo presente nel Foro. Proprio a questo sono da rincondurre alcuni resti monumentali, a partire da parte del portico: le evidenze raccontano anche di successivi reimpieghi di questi stessi elementi inglobati in edifici di epoca medioevale.