Cultura

Ornella Tarantola, la Lady Book nel cuore di Londra

La bresciana direttrice dell’Italian Bookshop: «La libreria è un posto speciale e deve per forza avere un futuro»
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Il bel tempo a Londra, si sa, non è di casa. Ma quando c’è, vale la pena godere dei magnifici parchi che la città offre. Per questo, col sole che scalda un pomeriggio domenicale, Ornella Tarantola mi dà appuntamento a Hampstead Heat, il più selvaggio tra i luoghi verdi della capitale inglese: una collina rimasta brughiera, con macchie di prato e laghetti, immutata rispetto ai primi dell’Ottocento, quando John Constable, celebre paesaggista romantico, saliva quassù per dipingere e scordare l’aria mefitica della City.

Da qui si vedono bene i due luoghi del cuore di Ornella: a poca distanza, Hampstead, fascinoso borgo dove risiede da vent’anni, vicino a cantanti e attori (tra cui, in tranquille ville prive di recinzioni, anche la divina Emma Thompson e quel gran caratterista di Jim Carter, noto in qualità di maggiordomo della serie tv «Downtown Abbey»); sette chilometri più a sud, Piccadilly Circus, nei cui pressi, in Warwick Street, c’è l’Italian Bookshop, di cui è direttrice.

Bresciana di città, Ornella giunse a Londra nel 1995, pensando a un breve soggiorno; poi, recuperando competenza e passione per la parola scritta che sono nel Dna della famiglia Tarantola («la zia Silvana, scomparsa da pochi giorni, è stata la mia maestra»), ha optato per un’esperienza di vita che la coinvolge da quattro lustri: «Londra - suggerisce Ornella con una bella immagine - è il mio fidanzato: una città con cui ti dai appuntamento, sapendo che succederà qualcosa».

In un contesto che, in termini di cultura e svago, offre moltissimo, Ornella ha tessuto con dedizione una trama di relazioni durature, al punto da meritarsi il titolo di «Lady Book» ed essere un riferimento imprescindibile per molti artisti del Belpaese che approdano nella capitale inglese. Tra gli aficionados della libreria ci sono giornalisti e scrittori di stanza a Londra come Enrico Franceschini, Stefano Tura, Paolo Nelli, Simonetta Agnello Hornby e Caterina Soffici, mentre gli amici Federico Spoletti di «Fred Film Radio» e Clara Caleo Green (la signora dell’italian movie) allargano gli orizzonti al cinema.

Ornella, una libreria tradizionale in epoca digitale: non suona retrò?

Purtroppo l’educazione sentimentale al libro e al libraio latita anche in Inghilterra, dove pure si legge più che in Italia; quindi non c’è motivo di essere troppo fiduciosi. Ma la libreria è un posto speciale: deve per forza avere un futuro, anche se non so immaginare bene quale.

Hai uno sguardo sicuramente privilegiato sul mondo dei lettori. Cosa vedi?

Prima, per gli italiani, l’esigenza era perfezionare l’inglese; oppure, far studiare l’italiano ai figli. Ora i nostri connazionali hanno una scolarità elevata e cercano narrativa e saggistica italiane. Ma amo pensare che si rivolgano a noi perché sentono che la libreria è la loro casa.

E gli inglesi?

In principio chiedevano solo i classici del dopoguerra: Cesare Pavese, Elsa Morante, Italo Calvino. Ma abbiamo fatto scoprire un mondo nuovo, compresi i thriller. Dopo il successo del Montalbano televisivo, proposto dalla Bbc, hanno cominciato a divorare Camilleri, che piace anche nella traduzione britannica. Gli inglesi sono clienti fedeli, attenti ai consigli. E apprezzano i libri che hanno un’ambientazione italiana ben caratterizzata.

La fama del posto non deriva soltanto dai libri...

Gli amici della libreria mi avvisano quando sanno di un artista italiano che passa da Londra: così, nel tempo siamo riusciti a invitare numerosi scrittori, ma anche personaggi dello spettacolo. Che vengono qui, si sentono a loro agio, e così qualche volta ritornano.

È venuto pure Nanni Moretti: il manifesto di «Aprile» è ormai un simbolo dell’ Italian Bookshop...

Passò a trovarci, si fermò un paio d’ore, carismatico e disponibile, lasciò una dedica sulla locandina. Che poi è stata firmata da tutti i nostri ospiti successivi, da Paolo Rossi a Carlo Ancelotti, da Luca Bianchini a Massimo Carlotto a Vinicio Capossela...

A proposito di musicisti: sta per arrivare, per un concerto al «Water Rats», il bresciano Omar Pedrini...

Gli organizzatori mi hanno chiesto di aiutarli a promuovere l’evento, utilizzando la mailing list della libreria. Pedrini suonerà in un locale piccolo ma prestigioso, e sarà intervistato dalla Bbb, privilegio raro: un’occasione da non perdere.

Enrico Danesi

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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