Oltre il nido lasciamoli volare
Dipanare la matassa, ovviamente attorcigliata attorno all’amore genitoriale, non è facile. Riandando alla mia esperienza di figlia, comincio con ammettere di aver provato sentimenti di insofferenza nei confronti dei miei genitori. È capitato a tutti di cullare il legittimo desiderio di procedere in maniera autonoma a cominciare dall’adolescenza, mentre cerchiamo di affermare - anche a sproposito - la nostra presunta autonomia.
Oppure, quando facciamo scelte che ci riguardano direttamente e rivendichiamo il nostro diritto all’errore. Oppure, quando «mettiamo su famiglia». Oppure, ed è un caso frequente, quando già dobbiamo mediare tra le esigenze del partner e quelle dei figli e anche la più affettuosa interferenza ci crea soltanto ulteriori disagi. Insomma... càpita ed è inevitabile se consideriamo che siamo forse l’unica specie che ambisce a partecipare eternamente al divenire dei figli.
Ma viene il momento in cui dobbiamo restare in disparte senza interferire. E questo chiedono i figli! A quel punto, basterà ammettere che - ciò che offriamo ai figli - l’abbiamo a nostra volta, già ricevuto dai nostri genitori, parlo in generale, ovviamente. Ma ho sentito affermare «Però, quando hanno bisogno d’aiuto vengono da noi!» E dove dovrebbero andare? Non è bello rimanere disponibili, contribuendo alla loro serenità?
Dobbiamo solo ricordare come eravamo. Loro, come noi, vogliono volare...vogliono librarsi da soli per cercare altri lidi, altri compagni e se sapremo sorridere guardando il loro volo, ci riserveranno un angolo privilegiato dei loro cuori, per sempre. Di questo, ritengo di poter essere certa, ma quando è il momento… lasciamoli volare!
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