Nuova vita per la «Chiesa dei Miracoli»
«Con amore e cura grandissima» è il progetto a cura di Roberta D’Adda con cui Fondazione Brescia Musei, insieme a Comune e Alleanza per la Cultura, presenta alla città il recupero di un’importante opera delle Collezioni civiche, unica nel suo genere, cui un recente restauro ha restituito piena leggibilità: il grande collage di albumine che riproduce la facciata della Chiesa dei Miracoli, opera del fotografo e pittore bresciano Giacomo Rossetti (1807- 1882).
Con Stefano Karadjov e Francesca Bazoli, direttore e presidente di Brescia Musei, anche il sindaco Emilio Del Bono e la vicesindaco Laura Castelletti, hanno espresso la massima soddisfazione per questo delicato intervento, che permette di ritrovare nel percorso museale un’opera tanto significativa e di valorizzare al tempo stesso l’impegno costante della Fondazione nella conservazione e nella comprensione della storia delle vastissime Collezioni civiche, permettendone la fruizione ai cittadini, perché - ha sottolineato Del Bono - «la cultura è un aspetto centrale della vita sociale di una città».
Fino al 17 ottobre il manufatto sarà esposto nelle gallerie del quadrilatero rinascimentale del Museo di Santa Giulia quale tappa conclusiva del IV Brescia Photo Festival: «Presenza particolarmente emblematica- sottolinea Laura Castelletti- nel contesto del tema guida della rassegna, "Patrimoni", trattandosi di un’opera somma di un patrimonio tecnico, storico e iconografico». L’opera, premiata con la medaglia di merito all’Esposizione Universale di Vienna nel 1873, consiste in un collage di oltre 200 stampe fotografiche all’albumina montate su tela con interventi pittorici e rappresenta un esempio unico dell’utilizzo del mezzo fotografico per la documentazione dell’ornato architettonico, che si riallaccia in chiave innovativa ad una tradizione storica molto radicata che tradizionalmente si affidava alla grafica.
Rossetti, servendosi di un’impalcatura e grazie a particolari accorgimenti tecnici, per garantire il rispetto dell’esatta scala di riduzione (1:5), riprodusse con «ammirabile esattezza» la facciata rinascimentale del santuario di S. Maria dei Miracoli, con i suoi bellissimi esempi di motivi iconografici e soluzioni formali della scuola lombarda di fine Quattrocento. La rinascita. Lo stato di forte degrado che da 12 anni vedeva compromessa la fruibilità del manufatto è stato brillantemente risolto con l’intervento a cura di OpenCare Milano, coordinato da Isabella Villafranca Soissons, che lo ha definito «entusiasmante».
L’operazione è stata resa possibile dal contributo finanziario erogato dal bando "Strategia Fotografia 2020" della Direzione generale creatività contemporanea (Dgcc) del MiC - Ministero della Cultura. L’intero progetto e il lavoro di ricerca condotto in preparazione della mostra, a cui hanno contribuito Elisa Sala, Elene Scuri e Piera Tabaglio, sarà documentato dal catalogo di prossima pubblicazione a cura di Skira.
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