Novità alla Scala: aumenti, streaming e sanità integrata
È arrivato oggi, nella seduta straordinaria del consiglio di amministrazione, l'ok del cda al nuovo contratto Scala che prevede aumenti (una media di 150 euro a lavoratore) e una serie di novità per adeguarsi ai tempi, come la cessione dei diritti per lo streaming e la possibilità su base volontaria della sanità integrativa.
«Dal nostro punto di vista va bene», ha detto all'uscita il sindaco Giuseppe Sala, che è presidente del teatro. Adesso, ha ricordato, ci sono due passaggi: prima il referendum dei lavoratori («e abbiamo sottolineato la necessità di fare in fretta») e successivamente l'esame della Corte dei Conti che «esamina il contratto nel momento in cui è tutto a posto», cioè dopo il sì dei dipendenti. Da qui il suo invito a «spicciarsi» per non arrivare a settembre.
La riunione di oggi è però servita anche per esaminare le modifiche allo statuto della Scala che dovrà essere approvato dall'assemblea e poi dal cda. La modifica principale è all'articolo 11 e prevede che il sostituto di un sovrintendente che non viene confermato possa essere designato con tre anni di anticipo, come è prassi in molti teatri europei. Altra questione i conti che sono stati nuovamente esaminati perché «la programmazione che la Scala ha scelto, con un numero di spettacoli importante, e il nuovo contratto impongono - ha sottolineato il sindaco - che i ricavi non possano diminuire».
Se nell'era Lissner il budget del teatro era di 105 milioni, nel 2018 (sempre restando in pareggio) è salito a oltre 127 milioni. E considerato che «non è immaginabile un aumento dei fondi pubblici», bisogna «confermare i fondi privati che sono significativi». Per questo, ha concluso Sala, «abbiamo riguardato i contratti che abbiamo con le aziende e con i singoli sponsor, che vanno bene. Al momento la situazione è rassicurante».
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