Cultura

«Noi Giuradei torniamo live col batterista dei Verdena»

I fratelli Marco ed Ettore riconquistano il palco creando i Dunk insieme al drummer Luca Ferrari
AA

Due nomi e una garanzia. Dalle parti della Franciacorta i fratelli Giuradei hanno bisogno di ben poche presentazioni. Ettore, classe 1981, è il frontman e l’autore, mentre Marco, 1986, è polistrumentista, arrangiatore e più recentemente produttore.

L’ultimo disco del duo di Provaglio d’Iseo risale al febbraio 2013, mentre comparsate e grandi tour sui palchi di tutta l’Italia non se ne vedono dal settembre del 2015. Quattro gli album pubblicati in totale, uno in particolare, «La Repubblica del Sole» (2010), ha avuto una certa risonanza a livello nazionale.

Celebri protagonisti del mondo underground e indie bresciano, i Giuradei sono finalmente pronti a calcare nuovamente la scena musicale. Giovedì 27 luglio, infatti, torneranno sul palco per presentare Dunk, il loro interessante progetto artistico nuovo di zecca. Un’esibizione a tre in compagnia di Luca Ferrari, batterista dei Verdena, che a partire da maggio ha scelto di tuffarsi dentro a questa nuova avventura. Il concerto di debutto, dopo una prima apparizione in occasione della festa per i 10 anni della Latteria Molloy, è previsto in occasione dell’apertura della rassegna Resta in Festa, nel parco Metelli a Palazzolo.

Nella stessa serata saranno presenti anche Gazzelle ed, a seguire, il Management del Dolore Post-Operatorio.

Marco, ci spieghi come nasce Dunk?
Semplicemente si tratta di una sana e soprattutto nuova esigenza artistica. Io e mio fratello Ettore abbiamo suonato l’ultima volta insieme due anni fa, così volevamo sperimentare qualcosa di diverso e per farlo seriamente abbiamo pensato a questo.

Quali novità dobbiamo aspettarci dunque nel vostro live?
Sarà un concerto composto da soli brani inediti, scritti unicamente da mio fratello Ettore, ma arrangiati da tutti e tre i membri della nuova band. Facendo riferimento a un musicista puro ed esperto come Luca, la chiave sarà maggiormente rock, ma con sfumature anche più pop rispetto a quanto abbiamo portato sui palchi nel passato.

Profeta enigmatico e artista camaleontico, quanto ha influito la presenza di Luca Ferrari all’interno del gruppo?
Ci siamo conosciuti durante un nostro concerto diverso tempo fa e fin da subito ci siamo trovati bene, notando una certa intesa musicale. Di base siamo da sempre grandi ascoltatori dei Verdena e lavorare insieme per la prima volta ci ha dato la dimostrazione concreta di poter suonare in compagnia di un grande musicista.

Dunk prevede al momento una sola data in calendario, in cantiere, tuttavia, c’è qualcos’altro?
Assolutamente sì. Abbiamo registrato dei nuovi brani e stiamo lavorando a un disco. Non siamo scomparsi, anzi vogliamo tornare al più presto a suonare insieme, ripartendo da questo progetto inedito.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia