Nft, le «girlfriend» digitali dei giovani artisti bresciani che conquistano Miami
Hanno raggiunto prestigiosi palcoscenici come quello della scena artistica di Miami le opere degli autori bresciani attivi nell'ambito degli Nft, ai quali è dedicata questa seconda puntata di approfondimento: la sigla NFT sta per «non-fungible token» (dall’inglese, gettone/oggetto non fungibile, non sostituibile) e l’applicazione di questa tecnologia al mondo dell’arte è in continua evoluzione.
Nel primo episodio della serie, abbiamo raccolto le storie di due artisti bresciani attivi nel contesto di questa particolare forma di arte digitale, Manuel Gardina (30) e Mirko Napodano (27). I due «creator» hanno raccontato le loro esperienze in merito all’impiego delle cosiddette «tecnologie del web3» – NFT, blockchain, criptovalute – nel campo delle arti visive. Quest’ultimo è oggi teatro di profondi cambiamenti, dettati soprattutto dalla necessità di adottare nuovi supporti e nuovi linguaggi, in linea con la rivoluzione digitale che interessa le ultime generazioni, i «millennials» (25-35 anni) e la «Gen-Z» (15-25 anni).
Una premessa
Prima di iniziare, ecco qualche premessa utile per il lettore:
- Perché si parla tanto di NFT? Il mondo NFT è meno astratto di quanto si pensi. Sempre più aziende applicano questa tecnologia all’interno delle proprie catene di produzione e distribuzione.
- Come funziona? Si tratta di un mondo regolato da meccanismi informatici complessi, nati dall’esigenza di decentralizzare il mercato (in principio il mercato finanziario digitale) con l’utilizzo di tecnologie trasparenti. L’NFT è un asset digitale che rappresenta un oggetto virtuale o reale. Non si tratta solo di opere d’arte, ma anche di avatar per videogiochi o di biglietti per un concerto. L’autenticità di tali oggetti è certificata dalla blockchain, una catena «a blocchi» in cui ogni evento della vita dell’oggetto viene registrato ed è consultabile da tutti – da chi lo crea, lo vende, o lo compra.
- Nel mercato dell’arte digitale, ogni opera NFT è quindi unica e non sostituibile? In teoria, sì. In pratica, la realtà ci racconta un’altra storia, come testimoniato da Manuel Gardina e Mirko Napodano nella scorsa puntata.
- Dove si possono acquistare le opere NFT? Le piattaforme online più utilizzate sono OpenSea, Objkt, SuperRare (solo su invito) e altre. Si commercia in criptovalute (ethereum: 1 ETH=1.170 €, solana 1 SOL=13 €, tezos 1 XTZ=0,95 €, ecc.).
- Su questi siti si trovano solo artisti e collezionisti? No, non tutti coloro che commerciano NFT sono creator o collezionisti/galleristi. Al momento, la maggioranza degli utenti dei siti in questione compra NFT per poterli rivendere a propria volta e guadagnare ad ogni vendita, sfruttando la popolarità dell’opera in questione.
I due giovani artisti NFT protagonisti di questo articolo sono Francesco Severino (26) e Edoardo Massenza Milani (25), rispettivamente di Desenzano del Garda e Brescia, alle prese con un nuovo modo di fare arte, in bilico tra creatività e tecnologia.
Le interviste
Francesco ed Edoardo, qual è il vostro background?
FS: Nasco come grafico pubblicitario, sono diplomato all’I.I.S.S. Camillo Golgi di Brescia (Istituto d’Istruzione Superiore Statale). Ho proseguito gli studi in Laba (Libera Accademia di Belle Arti, Brescia) e mi sono fermato al secondo anno. Prima di mettermi in proprio, ho lavorato come fotografo, social media manager e addetto alla comunicazione per alcuni locali e cocktail bar in città (come Vita, in piazzale Arnaldo).
EMM: Ho studiato all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia, dove mi sono diplomato in Nuove Tecnologie dell’Arte, un corso triennale che mi ha dato ottime basi informatiche. Tra le materie, ci sono progettazione multimediale, net art, paesaggi sonori, modellazione 3D, video editing: un po’ tutto ciò che c’è da sapere per lavorare con audio, video e grafica digitale. Adesso frequento il biennio in Arti Visive Contemporanee. Nel frattempo, collaboro a vari progetti, tra i quali Line Culture (associazione giovanile bresciana), BAO (Brescia Arts Observatory) e Lower Manhattan (dj set di musica elettronica per le vie e i locali della città). Ho anche progetti personali in cantiere, legati alle mie competenze informatiche e di illuminotecnica.
Come vi siete avvicinati al mercato NFT?
FS: Fino a un anno e mezzo fa non conoscevo gli NFT. Poi un amico che frequenta il master in Marketing e Comunicazione dell’Università Bocconi (Milano) mi ha coinvolto nel progetto Holographic Tokyo Girlfriend, collezione di NFT alla quale ho lavorato come direttore artistico, realizzando i pezzi («token») con il programma Illustrator. Nel complesso, comunque, ho studiato autonomamente per 3-4 mesi per capire come funzionassero le basi del mercato NFT. Oltre al mio amico (Federico Locatelli, 24), project manager, nel team di Holographic Girlfriend c’è una ragazza (Mariachiara Malacario, 25) che cura i contatti con i clienti. Il primo NFT è stato pubblicato il 19 ottobre 2021 su opensea.com per un valore iniziale di circa 15-20 euro (conversione da ethereum).
EMM: Ho approfondito l’argomento NFT in maniera autonoma, anche se in accademia sono stati organizzati degli incontri per spiegarne il funzionamento (primavera 2022). Due anni fa ho assistito alla prima asta dal vivo di SuperRare a Milano, alla quale ha partecipato, con Serena Tabacchi (MOCDA, Tate Modern), anche Manuel Gardina, artista già intervistato dal GdB. Era la prima volta in Italia che il mondo virtuale NFT veniva traslato nella realtà. Sono rimasto affascinato: non è facile proiettare su supporti materiali lavori interamente concepiti in digitale, perché bisogna saper gestire tutte le variabili proprie della realtà fisica, come prospettive e ottiche delle videoproiezioni. A marzo 2022 sono stato selezionato come artista NFT dal bando di Finanza Etica, Fratture del contemporaneo, curato da Chiara Canali a Firenze. Si trattava di un’esposizione virtuale dal titolo Blockchain e la sfida della sostenibilità.
In cosa consistono le vostre opere e su quali piattaforme sono visitabili?
FS: Le collezioni alle quali ho lavorato assieme a Federico e Mariachiara sono disponibili su opensea.io. Si chiamano Holographic Tokyo Girlfriend (104 token) e Holographic Gothic Girlfriend (305 token) e sono state lanciate ad ottobre e a novembre 2021. I soggetti sono due ritratti femminili declinati in due versioni, Tokyo e Gothic, appunto. La particolarità di ogni ritratto sta in determinate caratteristiche, dagli occhi al colore della pelle: più un caratteristica è rara da trovare all’interno della collezione, più il ritratto che la include sale di valore. Al momento, il 98% dei token è stato venduto. Noi riceviamo una percentuale del 10% ad ogni rivendita. Le nostre «girlfriends» hanno avuto successo soprattutto all’estero: non ci aspettavamo di ritrovarci con un volume totale di circa 8 ethereum (un anno fa, 1ETH valeva quasi 4.000€). A Miami è stato organizzato un evento dai nostri fan, tutti acquirenti delle collezioni, innamoratisi della nostra arte. Questo mondo infatti si basa molto sui concetti di community e fanbase.
EMM: Circa cinque mesi fa è uscita la mia prima collezione di NFT, Healing Action, disponibile su objkt.com. La collezione conta 9 pezzi, GIF in bianco e nero realizzate in creative coding (programmazione volta all’espressione creativa, più che alla funzionalità pura). A ispirarmi è il cosiddetto «glitch», l’errore che può verificarsi nei processi messi in atto dai macchinari e che, nella mia arte, diventa spunto di riflessione. Mi autodefinisco «new media artist», perché in ogni progetto cerco il punto d’incontro tra video, fotografia e arte visiva. Le mie opere sono accessibili anche attraverso il portale hubs.mozilla.com, dove sono esposte in uno spazio virtuale. [Gli NFT di Edoardo sono tele animate a sfondo nero, sul quale si muove, come impazzita, una fitta maglia di rette. Al centro esatto, si trova una piccola forma geometrica, un quadrato bianco, ndr].
Come vedi il mondo dell’arte NFT? Qualche considerazione sul panorama bresciano?
FS: Quello degli NFT è un mondo parallelo, con le sue regole e i suoi spazi. Gli NFT hanno una base comune, poi ognuno ha la sua particolarità. Gli asset di rarità (le caratteristiche specifiche di ciascun token) sono tra gli elementi che portano gli utenti delle piattaforme a investire. Nella mia esperienza personale, solo il 20-25% degli acquirenti comprava perché era davvero interessato all’arte in sé; in molti compravano per rivendere, quindi investire, appunto. Ci troviamo comunque in un momento critico, visto il recente crollo delle criptovalute. In tanti hanno smesso di investire e ciò disincentiva i creator. Tuttavia, se dovesse esserci un rialzo improvviso del valore delle criptovalute, chi ha investito adesso in NFT si ritroverà con guadagni quintuplicati o sestuplicati. L’Italia, in generale, è un po’ indietro sul tema, anche se a Brescia le cose stanno cambiando.
EMM: Del mondo NFT mi ha sempre affascinato il lato tecnico, inerente al mezzo (medium) utilizzato, perché offre la possibilità di sperimentare, di giocare con la grafica, per esempio facendo «danzare» i pixel sullo sfondo; utilizzo Blender per modellare in 3D e Processing per programmare in javascript. Per capire come sarà la ricezione di un’opera, c’è solo una cosa da fare: pubblicarla. È l’unico vero modo per misurarsi la community – che spesso, se è attiva e attenta, oltre a mandare feedback all’artista, sventa truffe e collezioni fittizie. Il panorama NFT bresciano? Io vedo tanto potenziale. È sicuramente qualcosa di nuovo e diverso, ma ci sono tanti ragazzi e tante ragazze che si stanno adoperando per fare divulgazione e organizzare eventi.
Progetti futuri?
FS: Verso dicembre io e il mio team abbiamo intenzione di pubblicare la terza collezione di NFT, che conterà oltre 333 token.
EMM: Come progetti inerenti all’arte NFT, ho molte sorprese in serbo per l’anno nuovo, delle quali non posso rivelare ancora molto. Le mie collaborazioni artistiche, che si avvalgono sempre di tecniche digitali, rimangono attive. Si è concluso da poco RAAA, il festival di arti performative di BAO (11-12-13 novembre). Sempre per BAO, io e altri ragazzi abbiamo fondato da poco il collettivo Varius, con il quale stiamo lavorando alla documentazione video di BAO. Infine, al Musil (Museo dell’energia idroelettrica, Cedegolo) è in esposizione proprio ora, fino al 27 novembre, l'installazione Ablazione Sonora dell'artista Sergio Maggioni (Neunau), alla quale ho collaborato come graphic animator.
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