Negli Usa per inseguire il sogno dei cinema
Per inseguire il sogno di fare cinema ha trasformato la sua vita in un appassionante «roadmovie». Da Caionvico alla California, puntando poi verso l’Irlanda, per tornare, infine, di nuovo oltreoceano, dove si è fermato, al momento, nello stato americano dello Utah.
Queste le tappe percorse negli ultimi quattro anni dal filmmaker bresciano Matteo Bertoli, oggi ventottenne, che ha trasformato la sua grande passione per la regia in un lavoro a tempo pieno, realizzando cortometraggi, video di viaggio e filmati commerciali, fino a firmare parte delle immagini di uno spot per Nike.
Selezionato nel ristretto gruppo di registi presenti sul portale Filmsupply, ha ottenuto un visto per gli Usa di tipo O1, ovvero quello rilasciato a fronte di «straordinaria abilità nelle scienze, nelle arti, nell'istruzione, negli affari, in campo atletico o in campo televisivo e cinematografico».
E come nelle migliori avventure da film, anche in questa storia non manca un grande amore: accanto a Matteo, infatti, c’è Corinna Bolpagni, venticinquenne di Concesio con una laurea in psicologia, che durante l’anno trascorso in Irlanda ha lavorato per Airbnb e attualmente si occupa di social media marketing, dagli Usa, per un’agenzia di comunicazione bresciana.
«Corinna ed io siamo partiti insieme e, un anno fa, dopo un buon numero di traslochi, ci siamo sposati a Las Vegas», racconta Matteo in videochiamata dalla loro casa di Salt Lake City.
Al di là del fascino di viaggiare, il giovane bresciano non perde occasione per catturare immagini in giro per il mondo e caricarle su filmsupply.com, che funziona, in pratica, come un negozio, dove gli autori propongono in vendita una variegata gamma di brevi inquadrature, dai panorami ai dettagli. Un servizio molto comodo per chi ha bisogno di materiale video, basta selezionare ciò che si preferisce ed acquistarne i diritti di utilizzo tramite web.
«Si comprano sequenze che vanno dai 3 ai 30 secondi - spiega Bertoli -. Nike, ad esempio, per uno spot della serie "Just do it" dedicato al golfista irlandese Rory McIlroy ha scelto alcuni esterni che avevo girato a Belfast. Il commercial è poi andato in onda su tutti i canali negli Usa e in Canada. In casi come questo le aziende trattano con il regista e il compenso è superiore al listino stilato dal sito, che prevede mediamente transazioni da 249 dollari».
Ogni esperienza vissuta e filmata può, dunque, trasformarsi in un’occasione di business o di visibilità professionale. Per andare a caccia di scenari mozzafiato, in ogni caso, a Matteo bastano anche i weekend e le vacanze con Corinna (che compare in molti dei video di viaggio, visibili sul canale YouTube «Matteo Bertoli Visuals», che conta 7500 iscritti), mentre i loro cambi di residenza sono sempre dettati da proposte di lavoro a lungo termine.
Negli States. «In Utah sono arrivato perchè una grande azienda mi ha assunto come videomaker: si tratta di Unicity, che produce cosmetici e integratori. Negli Stati Uniti gli imprenditori hanno capito che i video sono fondamentali per il marketing e oggi tendono a costituire dipartimenti cinema interni alle singole industrie, diversamente dall’Europa, dove tutti si appoggiano ancora ai freelance e alle agenzie - sottolinea Bertoli -. Prima di questo impiego ero a Laguna Beach, in California, in uno studio che realizzava veri e propri film per il mercato immobiliare di alto livello: niente di meglio che mostrare ville e resort "abitati" da attori, per pubblicizzarne la vendita».
Dopo questi primi quattro anni all’estero Matteo ha le idee sempre più chiare: «Il mio motto è "fare video, sempre", cercando posizioni lavorative stabili, ma continuando a sperimentare nel tempo libero. Inoltre uso i social per condividere note tecniche sulla professione: spesso realizzo tutorial e test di attrezzature, risultano video molto cliccati».
E nel frattempo il rapporto con Brescia rimane saldo: «L’estate prossima - annuncia Matteo - porterò nello Utah due concittadini, Massimo Vavassori e Nicola Lucchi, per girare un corto».
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