Cultura

Muti trionfa a Brescia: «Italia, trascuri musica e cultura»

Splendida serata al Grande in omaggio a Paolo VI, con il maestro Muti alla guida dell'Orchestra Cherubini e della Filarmonica del Festival
MUTI: "ABBIAMO PERSO UN PRIMATO"
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«Noi italiani non dovremmo essere secondi a nessuno, siamo il Paese della storia della musica, ma questi primati li abbiamo perduti da tempo». Lo ha detto il maestro Riccardo Muti, ospite ieri del Festival pianistico con l’Orchestra giovanile Cherubini arricchita da alcuni elementi della Filarmonica del Festival.

  • Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
    Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
  • Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
    Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
  • Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
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  • Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
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  • Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
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  • Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
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  • Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
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  • Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
    Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
  • Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI
    Riccardo Muti al Grande per l'omaggio a Paolo VI

Muti è venuto a Brescia per omaggiare Papa Paolo VI in una grande serata di musica e di vita, conclusa dagli applausi scroscianti del pubblico. Una serata europea, transnazionale anche nella scelta del programma: con un tedesco come Schubert che compone in stile italiano; con un altro tedesco, Mozart, che forse non è neppure Mozart, per un concerto che secondo gli esperti sarebbe stato rimaneggiato dai virtuosi del violino francesi e infine con Giuseppe Verdi con brani dei Vespri siciliani. 

Nel lungo discorso sulla cultura e sull’arte fatto dal palco prima dei bis, Muti ha ricordato che da noi chi si diploma in un conservatorio fatica a trovare lavoro come in nessun altro Paese al mondo ed ha aggiunto che non è un problema di uomini ma di Governo. «Da anni sottolineo queste cose in ogni occasione, mi rivolgo ai politici, ma a cosa serve se quelli che vengono a teatro si contano sulle dita di una mano? Se sono ignoranti perché dovrebbero preoccuparsi della musica?»

Il maestro Muti ha concluso ribadendo che bisogna insegnare la musica ai bambini: «Li aiuta ad avere consapevolezza della nostra storia, del nostro passato, della nostra identità. Io ho speso tanti anni su questo tema purtroppo senza esito».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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