MusicalZOO, le note chiamano la giovane arte bresciana
Cosa resterà di oggi tra dieci anni? La risposta è da «030_2.0 Arte da Brescia», mostra in programma a fine di luglio al Grande Miglio del Castello di Brescia, che accompagnerà la sesta edizione del festival musicale MusicalZOO (mercoledì 23-venerdì 27 luglio).
«Tutto è nato in modo naturale. Volevamo offrire uno sguardo sul presente bresciano in materia di arti visive, tentando di formulare un’ipotesi su quelle che, a nostro avviso, potrebbero riservare sviluppi interessanti per il futuro» afferma Fabio Paris, ideatore, insieme a Dario Bonetta, della rassegna. Due visioni antitetiche, due modi diversi d’intendere l’arte, quelle dei due curatori, l’uno gallerista di lungo corso, l’altro new entry nel panorama della gallerie d’arte bresciane, ma proprio in virtù di ciò complementari nell’individuazione di un parterre variegato.
In mostra 20 opere di 20 artisti nati o attivi in area bresciana. Opere create ad hoc senza un tema precostituito. Ci sarà una significativa e voluta presenza femminile con lavori di Claudia Lauro, Elena Monzo, Sara Scaramelli, Marta Pierobon, Marta Roberti, Silvia Beltrami e Francesca Longhini. Si va da pittura, scultura e disegno, fino a installazioni, fotografia, performance e new media. Nella rosa, anche due artisti-ponte, Bruno Muzzolini e Massimo Uberti, già presenti nell’edizione pilota del 2003.
Perché se «030_2.0» guarda al presente e al futuro dell’arte, alludendo anche ai social network, il progetto affonda le radici nella storica mostra «030 Arte da Brescia» curata a Palazzo Bonoris dallo stesso Paris e del critico d’arte e docente alla Cattolica di Brescia, Francesco Tedeschi (in quest’edizione presente con un testo in catalogo) con l'obiettivo di effettuare una ricognizione dell’allora effervescente scena artistica bresciana, e operare un’analisi su un’eventuale visione a posteriori.
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