Musica

Tormento e Ivana Spagna a Castrezzato per i 40 anni di Time Records

Enrico Danesi
A condurre la festa per il compleanno dell’etichetta discografica bresciana fondata da Giacomo Maiolini è stata Simona Ventura con Andrea e Michele
  • Time Records festeggia i suoi 40 anni a Castrezzato
    Time Records festeggia i suoi 40 anni a Castrezzato - Foto H2B Studio © www.giornaledibrescia.it
  • Time Records festeggia i suoi 40 anni a Castrezzato
    Time Records festeggia i suoi 40 anni a Castrezzato - Foto H2B Studio © www.giornaledibrescia.it
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    Time Records festeggia i suoi 40 anni a Castrezzato - Foto H2B Studio © www.giornaledibrescia.it
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Un anniversario festeggiato con centinaia di persone, amici e artisti (che in alcuni casi coincidono), addetti ai lavori, i collaboratori di ieri e di oggi. Giacomo Maiolini ha voluto celebrare così, in maniera come di consueto spumeggiante, i quarant’anni della sua Time Records, etichetta bresciana dagli innumerevoli primati, attraverso una festa (ovviamente) in musica alla Tabaccaia di Castrezzato.

Gli ospiti

Con Simona Ventura e Andrea e Michele a condurre la serata, si sono susseguiti sul palco – allestito nella sala principale dell’antica azienda manifatturiera – un manipolo di performer, che si sono esibiti in brevi set. Ad aprire (letteralmente) le danze, i Salento Guys (trio di dj e producer pugliesi) con il featuring del cantante e tiktoker italo-dominicano Santiago; quindi il rapper calabrese Tormento; il polistrumentista Saturnino con The Cube Guys; il musicista partenopeo Ciccio Merolla, che ha deliziato la platea con «Malatìa», virale tormentone napoletano da stadio e da strada, da mare e da campagna. Ciliegina sulla torta, è apparsa Ivana Spagna con Nuzzle, di recente protagonisti insieme di «T’amo T’amo T’amo», remix italiano di un grande successo della cantante veronese, ultima (per ora) hit della Time.

La storia

Il debutto dell’etichetta bresciana, nata e cresciuta internazionalmente sotto l’egida di Giacomo Maiolini, avvenne il 31 ottobre 1984, con una festa che riempì all’inverosimile la discoteca «Altaluna», al confine tra Rezzato e Brescia. Una realtà, Time Records, che in quarant’anni ha raggiunto traguardi vertiginosi.

I numeri

Se parliamo di numeri, infatti, quelli messi in vetrina dall’etichetta in otto lustri sono impressionanti: oltre 100 milioni di dischi venduti nel mondo, 5 miliardi di streaming superati di slancio con le canzoni distribuite, 2 Grammy Awards e tanti dischi di vari metalli pregiati conquistati dagli artisti in forza a Time. Gente portata in alto grazie alle intuizioni di Maiolini (d’altronde l’intuito e la capacità di trasformare un brano in una hit da vertice delle classifiche disco sono qualità che tutti riconoscono al manager originario di Cazzago San Martino): artisti che talvolta hanno ballato per un’estate sola (con successi peraltro vertiginosi), in altre occasioni hanno saputo ripetersi nel tempo.

Obiettivo

L’obiettivo di fondo resta sempre lo stesso, come spiega Maiolini: «Fare di un brano e di un artista interessanti in potenza un successo reale. E ogni successo è frutto del lavoro di un team di professionisti che si occupano di sviluppare e coltivare, se non addirittura immaginare e produrre, l’intuizione artistica di base». Ma tra i personaggi legati all’etichetta bresciana ci sono anche esempi di artisti affermati a livello planetario (su tutti Bob Sinclar e Gigi D’Agostino), che hanno affidato i loro prodotti alla produzione creativa di Time quando erano già sulla cresta dell’onda, convinti che potesse garantire loro l’upgrade.

La serata

Amando poco i consuntivi, ieri sera Giacomo Maiolini ha fatto concentrare in un video realizzato ad hoc una sintetica storia della Time Records, preferendo concentrarsi – nel suo breve discorso – sugli accorati ringraziamenti verso chi lo ha affiancato e lo affianca nell’avventura professionale, a partire dal figlio Lorenzo. Non ha invece raccontato, in tale frangente, la situazione da «sliding doors» che gli ha fatto imboccare una certa strada quarant’anni fa, per cui la riprendiamo da un suo racconto autobiografico: «La mia vecchia sveglia a molla non suonò la mattina in cui avevo un colloquio per l’assunzione in banca, un contatto che mi aveva procurato una prof alla fine degli studi di Ragioneria. Mi svegliai tardi, partii lo stesso, capendo però che non sarei mai arrivato in orario e che quello non sarebbe stato un bel biglietto da visita. Tanto che dopo dieci minuti decisi di tornare a casa…». Il mondo ha perso un bancario, ma ha guadagnato un discografico dal fiuto infallibile, che mastica pane e musica da sempre, «sebbene non suoni (come rivendica orgogliosamente, ndr) alcuno strumento e non abbia mai fatto il deejay».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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