Sanremo 2025, le pagelle della finale
Con la serata finale, cala il sipario sulla 75ª edizione del Festival di Sanremo, la prima della (nuova) era targata Carlo Conti, che stasera sarà coadiuvato alla conduzione da Alessia Marcuzzi e Alessandro Cattelan.
Tutti nuovamente in gara i 29 Big, ma con un ordine ancora variato che prevede Francesca Michielin in apertura e Sarah Toscano a chiudere la competizione. È atteso per l'1 e 30 il verdetto di questa corsa a tappe, svoltasi senza vette né particolari sussulti (ma anche con poche polemiche rispetto al consueto, almeno finora), e che ha regalato anche qualche buon momento di musica e di intrattenimento.
All’1 e 55 di domenica mattina, con una mezz’oretta di ritardo rispetto all’orario previsto, arrivano i verdetti.
Cadono gli dei (Giorgia e Achille Lauro, rispettivamente sesta e settimo) e il pubblico dell’Ariston protesta rumorosamente. Ma non è una sorpresa assoluta, perché la classifica finale dice che il vincitore di Sanremo 2025 è il genovese Olly, che era cresciuto tantissimo nelle quote dei bookmakers col passare dei giorni e alla vigilia veniva considerato sullo stesso piano di Giorgia. Più sorprendenti il secondo posto Lucio Corsi e il terzo di Brunori Sas, ovvero due cantautori «puri».
FRANCESCA MICHIELIN - Fango in paradiso
La sua partecipazione è stata funestata da infortuni, false partenze e incidenti di scena che l’hanno pure fatta piangere in diretta dopo la seconda esibizione. La scrittura del brano è di qualità, anche se il tema (l’amore spezzato) non lascia molti margini per trovare nuove strade e l’abito musicale non regala guizzi. Chiude comunque in crescendo, con serenità e grinta, una gara non altezza delle sue potenzialità.
Frase da ricordare: «Dopo centomila lacrime le grondaie cadono».
Voto: 6,5
WILLIE PEYOTE - Grazie ma no grazie
Il suo rap latino è ironico e divertente, interpretato da outsider consapevole e autorevole, comunque a suo agio anche sul palco dell'Ariston. Di nicchia, con qualità.
Frase da ricordare: «Dovresti dare meno ascolto ai sentimenti che non sono mai dei buoni investimenti».
Voto: 7
MARCELLA BELLA - Pelle diamante
La voce non è più quella di un tempo, ma sopperisce con grinta e una discreta presenza scenica. Il suo è ad ogni modo un ritorno non disprezzabile su una ribalta che non frequentava da tempo, con il pezzo più combattivo (e caratterizzato in chiave femminile) della kermesse, anche se difetta di originalità sul piano armonico.
Frase da ricordare: «Dici che come me non ne trovi nessuna…Si vabè, poi però lo ripeti ad ognuna».
Voto: 6+
BRESH - La tana del granchio
![Bresh](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1ha00czbntxwpq4fdgf/1/bresh.webp?f=16%3A9&w=800)
Genova nel cuore e nel testo, la scuola cantautorale ligure come punto di riferimento. L’arrangiamento è convenzionale, ma l’esecuzione è intrisa di freschezza. Si riprende, dopo la figura troppo modesta a confronto con l’icona De André nella serata dedicata alle cover.
Frase (nonsense) da ricordare: «Se capisci che non ti amo, sei una sirena che non nuota».
Voto: 6,5
MODÀ - Non ti dimentico
Ci sono il mestiere e cromatismi sonori consolidati, come anche la riconoscibilità dello stile e della voce di Kekko Silvestre. Ma la canzone non è cresciuta col passare dei giorni e sul Festival dei Modà pesa anche una mediocre assistenza a Francesco Renga nell’esecuzione della sua «Angelo».
Frase da ricordare: «Forse è vero siamo fatti tutti e due per qualcun altro».
Voto: 6
ROSE VILLAIN - Fuorilegge
Il testo è poca cosa, ma in questo la provocante cantante milanese è in buona compagnia. Però combina felicemente elettronica e melodia, contaminandole con esiti apprezzabili. Conferma per un’artista in rampa di lancio.
Frase da ricordare: «Se pensarti fosse un crimine stanotte io sarei fuorilegge».
Voto: 6,5
TONY EFFE - Damme ‘na mano
Una delle delusioni del Festival, anche in considerazione delle aspettative che aveva generato alla vigilia. Ha cominciato contratto e in sordina mostrando limiti vocali e di personalità alle prese con un pezzo ipercitazionista nelle melodie e nel testo; ha proseguito brutalizzando una canzone di Califano; chiude sottoritmo, senza lasciare il segno. Chiedeva una mano, non se l’è data nemmeno da solo.
Frase da ricordare: «Spengo la sigaretta come la nostra storia».
Voto: 5
CLARA - Febbre
Voce bella e pulita. È scivolata nella giornata cover su un monumento musicale di Simon & Garfunkel come “The Sound of Silence”, ma rientrando nei territori conosciuti della sua “Febbre” - brano dal cuore urban, con un’orchestrazione di ampio respiro e dal tratto internazionale - conferma quanto aveva fatto intuire nelle prime serate.
Frase da ricordare: «Non ci amerà la fama, non cambierà la trama».
Voto: 6+
SERENA BRANCALE - Anema e core
Quello della Brancale è un brano dal cuore latino, ballabile e gradevole, ma l’impressione è che l’artista pugliese dall’anima black potrebbe fare di meglio, come ha dimostrato nella serata cover tirando a lucido una hit di Alicia Keys. Qui si accontenta di fare un diligente compitino.
Frase da ricordare: «L’eleganza viene dal basso, come il jazz».
Voto: 6+
BRUNORI SAS - L’albero delle noci
È cresciuto dopo un certo impaccio iniziale alle prese con una situazione e un palco diversi da quelli a cui è abituato. E alla fine la sua canzone degregoriana (ed è ovviamente un complimento) si rivela quella con il testo migliore, dopo che l’intensità della performance di Cristicchi ci aveva un po’ abbagliato sull’effettiva profondità del suo, bello ma non altrettanto articolato.
Frase da ricordare: «E come un ragioniere in bilico fra il dare e l’avere, faccio partite doppie persino col mio cuore».
Voto: 7,5
FRANCESCO GABBANI - Viva la vita
La canzone è poca cosa, ma il carrarese – doppio vincitore di Sanremo, tra le Nuove Proposte nel 2016, tra i Big l’anno successivo – la interpreta con classe e simpatia, dandole qualcosa in più.
La frase: «Viva la vita finché ce n’è».
Voto: 6+
NOEMI - Se t’innamori muori
Reduce dalla disastrosa esperienza con la cover di «Tutto il resto è noia» di Califano (in coppia con un improponibile Tony Effe), Noemi si riprende il posto che merita. Il brano firmato (tra gli altri) da Blanco e Mahmood è una ballata sentimentale: ha il pregio di una bella melodia, ma l’interpretazione intensa della cantante romana sa poi estrarne ogni emozione possibile.
La frase: «Lasciami perdere, se conosci il peggio di me».
Voto: 7
ROCCO HUNT - Mille vote ancora
Partito dal rap puro, Rocco Hunt sciorina ora un pop-rap mediterraneo dai colori decisamente melodici, che a Sanremo ci sta bene.
Anima buona “in un mondo cattivo”, coltiva la nostalgia per un tempo che non torna, in maniera non lamentosa, bensì convinta e accattivante.
La frase: «Non è stata domenica mai più, da quando sono andato via da casa mia».
Voto: 7-
THE KOLORS - Tu con chi fai l’amore
Tormentone solare con liriche di grana grossa, ritmo pulsante, arrangiamento pop dance e non pochi debiti nei confronti di Amanda Lear e della sua “Tomorrow”. Un pezzo da radio e da serate danzanti con vista mare, se avrà fiato per arrivare all’estate.
La frase da ricordare: “Mi sento come l’ultima bottiglia che ho nel frigo”.
Voto: 6,5
OLLY - Balorda nostalgia
È dato in corsa per la vittoria finale, ma si esibisce con tranquillità, ostentando sicurezza: l’emozione dell’esordio è già un lontano ricordo. Canta in un modo intergenerazionale e ricco di sentimento, che piace a figli e mamme.
La frase: «Ti sembra la maniera che vai e mi lasci qua, ti cerco ancora in casa quando mi prude la schiena».
Voto: 6/7
ACHILLE LAURO - Incoscienti giovani
Più casual che nei giorni precedenti, conferma l’intensità nell’interpretare un brano dal sapore vintage che ha tutto per piacere e, forse, anche per diventare un classico, non solo del suo repertorio. Dimostra una straordinaria duttilità ed è ormai una certezza della scena nazionale, a prescindere dall’esito della gara.
La frase: «Se non ti amo fallo tu per me».
Voto: 8
COMA_COSE - Cuoricini
La trasformazione da indie a mainstream è definitivamente compiuta per la coppia artistica e di vita, bresciana per metà. «Cuoricini» ha leggerezza e un’immediatezza straordinaria: non è improbabile che diventi la canzone che tanti continueranno a canticchiare anche a Festival archiviato.
La frase da ricordare: «Un divano e due telefoni è la tomba dell’amore».
Voto: 7
GIORGIA - La cura per me
Vinse all’Ariston con «Come saprei» nel 1995. Stasera canta da favorita – con look aggressivo e classe – una canzone scritta per lei da Blanco e Michelangelo, che è cresciuta sera dopo sera. Ha un testo così così, ma anche una notevole stratificazione e un arrangiamento sontuoso. E fa centro.
La frase da ricordare: «Voglio andare avanti all’infinito, trovarti dentro gli occhi di un cane smarrito».
Voto: 8
SIMONE CRISTICCHI - Quando sarai piccola
Non distratto dalle polemiche che hanno accompagnato il lancio della sua canzone, Cristicchi si ripropone uguale a se stesso, facendo ciò che sa fare meglio: raccontare storie. Che anche quando sono intime (come in questa occasione), sanno acquistare una valenza universale. La musica è quasi un accessorio, il tratto come sempre appassionato, fortissima l’empatia. Non piace a tutti, eppure «Quando sarai piccola» è tra le migliori creazioni migliori del cantautore romano.
La frase da ricordare: «Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei»
Voto: 7,5
ELODIE - Dimenticarsi alle 7
Risplende, con una canzone in perfetto clima da festival (e un po’ banale nelle liriche), dal ritmo sostenuto, su un amore che finisce, riecheggiando in certi passaggi melodie dell’Adele bondiana. Più raffinata che in passato, Elodie stasera appare più sciolta che nelle sere precedenti, quando aveva dato la sensazione di trattenersi un po’.
La frase: «Degli occhi miei, se è vero che poi fanno la ruggine, io non voglio più piangere così».
Voto: 7+
LUCIO CORSI - Volevo essere un duro
Finora noto solo nei circuiti underground (se ancora possono definirsi così), Lucio Corsi è la vera sorpresa del Festival. Ad ogni ascolto cresce infatti questa scorrevole ballata in cui il menestrello grossetano si mette a nudo con attitudine quasi punk; ed è piaciuta a tanti la dolce performance con Topo Gigio sulle note di “Nel blu dipinto di blu”. Applauditissimo.
La frase: “Io volevo essere un duro, però non sono nessuno, non sono altro che Lucio”
Voto: 7,5
IRAMA - Lentamente
Di nuovo abbigliato con una sorta di divisa militare d’antan, il toscano Irama si appassiona al brano dalla ritmica soffusa scritto per lui da Blanco, che interpreta indulgendo all’autotune. Il suo quinto Festival di Sanremo è trascorso per lui senza infamia né lode.
La frase da ricordare: “Lentamente si sta spegnendo ogni fottuto sentimento”
Voto: 6
FEDEZ - Battito
Ha fatto un Festival in crescendo, Fedez, riuscendo inoltre a mantenere la concentrazione nonostante una serie di fattori esterni potessero condizionarlo. La sua canzone ha una forza istintiva e un po’ animalesca e lui – che dà il massimo per oltrepassare i propri limiti vocali – mostra di sentirla molto, per gli evidenti riferimenti personali. Una sorpresa, in positivo.
La frase: «Ho alzato barriere di filo spinato, ma le ho sempre messe nel lato sbagliato».
Voto: 7
SHABLO ft. GUÉ, JOSHUA e TORMENTO - La mia parola
Col passare delle esecuzioni è sempre più evidente l’anima soul della canzone, che ha morbidezze inusitate per un brano rap, territorio di riferimento dei sodali d’occasione. E l’ascolto diventa più gradevole ad ogni ascolto, facendo crescere il voto.
La frase: «Brucerò fino alla fine, chiuso tra cemento e smog».
Voto: 6,5
JOAN THIELE - Eco
Come Lucio Corsi, anche la songwriter desenzanese si è fatta finalmente conoscere dal grande pubblico. Ha forse osato un po’ troppo nella serata cover (puntando su «Che cosa c’è» di Gino Paoli), ma la ballad post rock che ha scritto di suo pugno ha un testo personale e sonorità diverse da tutte le altre sentite al Festival, con suggestioni tarantiniane, fughe morriconiane, un evidente respiro internazionale. Elegante e bravissima.
La frase da ricordare: «Sarà che siamo figli dell’indifferenza, cresciuti da una donna più pura della bellezza».
Voto: 7,5
MASSIMO RANIERI - Tra le mani un cuore
Tra le mani ha un cuore, come da titolo, ma anche una canzone che non gli consente di spiccare il volo come in altre circostanze. Ma ci mette intensità, partecipazione, vocalità al top. Portando a casa il risultato. Con la soddisfazione ulteriore (chissà se anche consolatoria) di essere il favorito per l’Intelligenza Artificiale.
La frase: «La vita intera con il cuore in mare, il mondo l’ha già fatto a pezzi eppure lì rimane».
Voto: 6,5
GAIA - Chiamo io chiami tu
Canzoncina frenetica, che la cantante italo-brasiliana restituisce con spregiudicata leggerezza, senza lasciare traccia alcuna. Una presenza impalpabile, la sua.
La frase: «Per esempio a me piace la musica, stare nuda e nessuno che giudica».
Voto: 5,5
RKOMI - Il ritmo delle cose
Parla di sentimenti secondo paradigmi attuali, in chiave pop, trasmettendo sensazioni positive, buone vibrazioni. Forse non emerge dal gruppone, ma non dispiace.
La frase: «Mi romperai come i tuoi giochi preferiti».
Voto: 6,5
SARAH TOSCANO - Amarcord
Era la più giovane in gara, con i suoi diciotto anni, e ha dimostrato disinvoltura crescente man mano che passavano i giorni. Più che per la forza dell'interpretazione, si è fatta notare per gli abitini da Swinging London e un titolo felliniano davvero sprecato per una canzoncina pop dai contenuti (sentimentali) esilissimi. Ma ha retto l’impatto e nel complesso merita la sufficienza.
La frase da ricordare: «Con te era più romantica la ruota panoramica».
Voto: 6
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
![Icona Newsletter](/_next/image?url=%2F_next%2Fstatic%2Fmedia%2Fnewsletter-icon.1124b59b.png&w=384&q=75)
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.