Sanremo 2025, le pagelle della serata delle cover e dei duetti
A Sanremo è la serata delle cover, che negli ultimi Festival ha spesso movimentato la classifica, anche grazie alla presenza di qualificati supporti esterni. Tra classici italiani e qualche canzone da Festival, spuntano pure hit straniere e pezzi meno noti, attesi con curiosità. Ed è curioso pure il fatto che tre abbinamenti riguardino artisti in gara che scelgono di unirsi tra loro, in altrettante coppie, senza cercare aiuti altrove.
ROSE VILLAIN con CHIELLO - Fiori rosa, fiori di pesco
In scena c’è un Battisti mogoliano dell’annata 1970, malinconico (e straordinario) come pochi. La milanese Rose Villain, che non è dispiaciuta (senza incantare) nelle esibizioni soliste, opta per una versione un po’ (troppo) urlata, in cui il contributo del suo ospite, il rapper potentino Chiello è determinante per andare sopra le righe.
Voto: 6+
MODÀ con FRANCESCO RENGA - Angelo
Il brano è quello con cui Francesco Renga trionfò a Sanremo nel 2005, con una combinazione di dolcezza e qualità vocale. Per il ventennale (che sarà anche l’occasione di un tour apposito), l’ex Timoria si concede un rilassato passaggio all’Ariston da guest star, a supporto dei Modà. Il cui frontman Kekko Silvestre ha lo stile adatto a esaltare il lato più romantico di una canzone che Francesco dedicò alla figlia Jolanda, ma anche l’umiltà di non cercare la sfida impossibile. L’originale resta però di un altro pianeta.
Voto: 6,5
NOEMI e TONY EFFE - Tutto il resto è noia
Due concorrenti romani, di generazioni diverse, affrontano insieme un brano seminale (anche sul versante esistenziale) del conterraneo Califfo. Tony Effe è in linea con la pochezza mostrata finora, mentre Noemi cerca di salvare la baracca, ma porta la canzone in territori diversi da quelli per cui fu pensata.
Voto complessivo: 5 (media di 4 e 6)
FRANCESCA MICHIELIN e RKOMI - La nuova stella di Broadway
Altri due concorrenti che scelgono di affrontare la serata Cover spalla a spalla, con la Michielin in abito virginale che mostra la fasciatura della caviglia lussata. Non hanno brillato con le loro canzoni, non lo fanno neppure con una scintillante hit del 2013 di Cesare Cremonini, ispirata dal musical “Chicago”, la cui luce affievoliscono inesorabilmente.
Voto: 5,5
LUCIO CORSI con TOPO GIGIO - Nel blu dipinto di blu (Volare)
La bizzarria dello stravagante quanto bravo cantautore grossetano è nella scelta del partner, Topo Gigio, non certo in quella del pezzo, che ci rappresenta mirabilmente nel mondo da quasi settant’anni. Su questo versante rischiava semmai la lesa maestà, Lucio Corsi. Cerca il divertimento, invece, e sebbene si fatichi a capire il senso dell’operazione, quantomeno non affonda. Ma la sua esibizione rappresenta un deciso passo indietro rispetto a quelle delle serate precedenti.
Voto: 6 - -
SERENA BRANCALE con ALESSANDRA AMOROSO - If I Ain’t Got You
Un brano sofisticato di Alicia Keys, puro r&b, per Serena Brancale, che sguazza finalmente nel suo elemento naturale. E infatti la sua performance raggiunge livelli decisamente più alti rispetto alle altre serate, in ciò aiutata anche da Alessandra Amoroso: non era materia facile da rendere in coppia, le due lo fanno con buon profitto.
Voto: 7-
IRAMA con ARISA - Say Something
Una ballad di valore planetario, targata A Great Big World e Christina Aguilera. Nell’interpretazione di Irama e Arisa è misurata, cresce senza inopportune forzature, convince.
Voto: 7
GAIA con TOQUINHO - La voglia e la pazzia
Il brano è una magia brasileira che Ornella Vanoni realizzò insieme a Vinicius De Moraes e Toquinho, nel 1976. Qui c’è lo stesso Toquinho (invecchiato, ma ancora in gran forma) che accompagna alla chitarra la reggiano-brasiliana: versione giocosa, efficace, in cui tuttavia la concorrente sembra a tratti faticare a tenere il passo del leggendario veterano.
Voto: 6,5
MARCELLA BELLA con TWIN VIOLINS - L’emozione non ha voce
Cerca bagliori di un passato da protagonista, Marcella Bella, e pesca nel repertorio familiare, visto che proprio il fratello Gianni scrisse «L’emozione non ha voce» (splendida) per Celentano. Il problema è che di voce ne ha ormai poca, e allora il risultato è modesto, nonostante la passione che la cantante siciliana ci mette dalla prima all’ultima nota, con il supporto di due violini virtuosi.
Voto: 6 (di stima)
ROCCO HUNT con CLEMENTINO - Yes I Know My Way
Coppia campana (salernitano Hunt, avellinese Clementino) alle prese con l’icona Pino Daniele. Non copiano l’originale, ma interpretano e rielaborano in maniera personale, come dovrebbe avvenire alle prese con una cover. È rap meno sorvegliato e più verace di quello a cui Rocco Hunt è approdato nel suo percorso; ma conserva tracce potenti di melodia, senza perdere il ritmo trascinante. Omaggio di qualità, non scontato.
Voto: 7+
CLARA con IL VOLO - The Sound of Silence
L’elegantissima Clara, affiancata dai due tenori e dal baritono che formano Il Volo, si cimenta con un capolavoro di Simon & Garfunkel. Che, in aderenza al titolo, richiederebbe un’interpretazione sussurrata, condotta per sottrazione. Loro invece urlano a squarciagola ed enfatizzano. E sebbene la performance evidenzi come la bella cantante varesina abbia una voce cristallina (non lo si era capito nelle altre serate, zavorrata com'era da un brano ai limiti dell’insulso), non si salva dalla bocciatura piena.
Voto: 5
FRANCESCO GABBANI con TRICARICO - Io sono Francesco
Giocando sul nome comune, Gabbani e Tricarico riprendono “Io sono Francesco”, che di quest’ultimo - appartato cantautore milanese - è forse il pezzo più noto. Una bella canzone, certamente, che per l’occasione risente tuttavia di una fastidiosa rumorosità di fondo, perché le voci, quando non si alternano, faticano a integrarsi.
Voto: 5,5
GIORGIA con ANNALISA - Skyfall
L’asticella è altissima, visto che parliamo di «Skyfall», chicca di Adele per la colonna sonora di un episodio bondiano. Ma Giorgia e Annalisa (elegantissime) hanno sfumature ed estensione per far bella figura, anche giocando su inedite sovrapposizioni vocali, costruendo nota dopo nota una performance che si trasforma in passerella trionfale.
Voto: 7,5
SIMONE CRISTICCHI con AMARA - La cura
Va sul sicuro Cristicchi, che da tempo esegue nei suoi concerti «La cura» di Franco Battiato insieme alla compagna di vita e di palco Amara. È quest’ultima, soprattutto, a regalare pulizia esecutiva al brano, proposto con un’intrigante cornice orientaleggiante. Cristicchi mostra invece qualche incertezza in più, ma rimedia sul piano del pathos, anche se l’arrangiamento appare un po’ ridondante.
Voto: 6,5
SARAH TOSCANO con OFENBACH - Overdrive
Prosegue sulla linea del gradevole senza guizzi, Sarah Toscano, che si affida al duo di dj francesi Ofenbach (Dorian Lauduique, César De Rummel), ma non al pezzo migliore del loro repertorio. Esile.
Voto: 6-
COMA _ COSE con JOHNSON RIGHEIRA - L’estate sta finendo
Piacciono i tormentoni ai Coma_Cose versione 2025, tanto che associano al loro “Cuoricini” un inno che profuma di mare, “L’estate sta finendo” dei Righeira. È segnale chiaro della voglia di spensieratezza e disimpegno, anche se non a tutti i fan del duo piacerà la nuova direzione musicale intrapresa da Fausto e Francesca.
Voto: 6+
JOAN THIELE con FRAH QUINTALE - Che cosa c’è
Non è una canzone facile, quella scelta da Joan, che per l’occasione ha voluto accanto a sé un altro bresciano, il rapper Frah Quintale. Modalità languida, che cerca la sensualità insita nella strepitosa canzone di Gino Paoli. La trova in parte, ma non è mai banale.
Voto: 6,5
OLLY con GORAN BREGOVIC e la WEDDING & FUNERAL BAND - Il pescatore
Con una canzone come questa di De André non puoi sbagliare. E infatti Olly non sbaglia. Ma se hai la fortuna di avere a disposizione il grande Bregović e la sua scombiccherata orchestra devi osare di più. Invece Federico Olivieri da Genova si limita al compitino, non rischiando nulla, forse per non mettere a repentaglio la propria posizione da favorito (in coabitazione) per la vittoria finale.
Voto: 6
ELODIE e ACHILLE LAURO - A mano a mano/Folle città
È un medley che combina Riccardo Cocciante e Loredana Bertè quello scelto da Elodie e Achille Lauro, concorrenti che optano per la tregua collaborativa. Si intendono e fanno bene il loro, anche se Elodie continua a trasmetterci l’impressione di non crederci fino in fondo, un po’ troppo distaccata rispetto al consueto.
Voto: 6,5
MASSIMO RANIERI con NERI PER CASO - Quando
Ancora Pino Daniele, stavolta per il collettivo d’occasione formato dal napoletano Massimo Ranieri e dai salernitani Neri per Caso, gruppo a cappella che visse una felice stagione da metà anni Novanta a primi Duemila. Più swing, doo-wop e jazz che non il blues e il funk del compianto cantautore, ma questa versione di “Quando” è davvero originale, ed è in tal modo che l’omaggio nobilita chi lo fa, insieme a chi lo riceve.
Voto: 7+
WILLIE PEYOTE con TIROMANCINO e DITONELLAPIAGA - Un tempo piccolo
Brutalizzato da Tony Effe (con la complicità involontaria di Noemi), Franco Califano riceve per contro un tributo di rango dall’inedito quanto eterogeneo trio formato da Willie Peyote, Tiromancino (che il brano lo interpretano da sempre) e Ditonellapiaga. I quali oppongono morbidezze ad asprezze e ironia a disincanto: fanno centro, senza esagerare, senza snaturarsi.
Voto: 7
BRUNORI SAS con RICCARDO SINIGALLIA e DIMARTINO - L’anno che verrà
La meravigliosa lettera musicale, in cui Lucio Dalla (nel 1979) ripose le sue speranze per il futuro, ritorna in una versione folk chitarristica e spoglia, che diventa divertito canto collettivo, poiché Brunori Sas imbarca i colleghi Riccardo Sinigallia e Dimartino (in libera uscita da Colapesce). Ci aspettavamo di più, vista la caratura dei tre. Bello, comunque, il ricordo finale del cantautore Paolo Benvegnù, scomparso troppo presto l’ultimo giorno del 2024.
Voto: 6+
FEDEZ con MARCO MASINI - Bella stronza
Masini ci mette la voce, Fedez soprattutto le intenzioni, anche perché il suo coinvolgimento personale nel brano pare evidente (ogni riferimento a Ferragni o all’ex amante non pare casuale). Ne esce un ibrido che non prende, lontano dalla passione che contraddistingue in genere le performance del toscano, ma pure dalle corde del milanese, più inclini al parlato secco e alla rima tagliente che non alla sottolineatura enfatica.
Voto: 5
BRESH con CRISTIANO DE ANDRÉ - Crêuza de Mä
Nonostante i problemi tecnici che li costringono a ricominciare da capo dopo una falsa partenza, i genovesi Bresh e Cristiano De André rendono «Creuza de Mä» (capolavoro in dialetto genovese di Faber e Mauro Pagani) con correttezza filologica e la giusta intensità. Anche se la parte grossa del lavoro sembra accollarsela soprattutto Cristiano.
Voto: 6,5
SHABLO ft. GUÈ, JOSHUA, TORMENTO con NEFFA - Amor de mi vida/Aspettando il sole
Un medley che miscela un pezzo dei Sottotono, «Amor de mi vida», con un altro di Neffa, «Aspettando il sole». Brilla più il secondo, che non a caso rappresenta uno dei vertici assoluti dell’hip hop nazionale. Nel complesso la performance funziona e lo strano collettivo allestito appositamente per Sanremo fa un passo avanti rispetto alle scialbe esibizioni delle serate precedenti.
Voto: 6,5
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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