I Duran Duran tornano a Sanremo a quarant’anni dalla prima volta
![I Duran Duran al 75esimo Festival di Sanremo - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1h7jjufsms6mrp8b3wg/0/i-duran-duran-al-75esimo-festival-di-sanremo.webp?f=16%3A9&w=826)
Anche loro, come il giornalista che ha posto la domanda, si chiedono come mai gli italiani prendano Sanremo così sul serio. «Ma non ci siamo ancora dati una risposta», hanno sorriso. Oggi, mercoledì, i Duran Duran sono arrivati in Riviera e hanno incontrato la stampa parlando di cosa porteranno sul palco dell’Ariston giovedì sera, durante la terza puntata del 75esimo Festival della canzone italiana.
La prima volta al Festival nel 1985
Prima, però, hanno parlato della prima esibizione lì: era il 1985 e Simon LeBon aveva la gamba ingessata. «All’epoca eravamo agli esordi ma non eravamo così famosi. In Italia iniziavano ad amarci. Ricordo che un sacco di ragazzini ci inseguivano sui motorini, noi eravamo in limousine. Pippo Bello was the host, c’è ancora?».
Pippo Bello era Pippo Baudo, e sì, c’è ancora. «Non mi ero però rotto una caviglia», ha ricordato Simon. «Mi ruppi il piede cadendo tra due rocce al porto. Con la vodka sentivo meno male: quella sera ne bevi tantissima, ma il dolore non passò», ha riso. «Il giorno dopo andai all’ospedale e mi misero il tutore. Ed ecco il bastone e il gesso durante la performance. Zoppicai per tutto il festival».
Una storia longeva
Sanremo, oggi, dicono che è ancora interessante e stimolante come era negli anni Ottanta. Allo stesso modo, anche loro continuano a stare insieme e a fare musica. Se riescono, è per diversi motivi. «Primo: amiamo la musica che facciamo, e questo ci tiene uniti – dice Simon –. Secondo: continuiamo a farci ridere a vicenda. Quando siamo stressati la buttiamo sul ridere, manteniamo la leggerezza. E poi dividiamo i soldi equamente tra noi quattro: condividiamo tutto economicamente, senza distinzioni.
Andy Taylor: «E poi c’è la chimica, estremamente importante. I giorni delle band e dei gruyppi sono al tramonto: non c’è più nessun gruppo che ha avuto un impatto come il nostro. Noi siamo figli degli anni Sessanta. C’era amore per la musica e noi cercavamo sempre di migliorarci». Però, Simon ammette, «sono un fan dei Måneskin».
Cosa si vedrà sul palco dell’Ariston? Non svelano molto. E ricordano che c’è anche un tour europeo, con pezzi nuovi e pezzi dagli esordi. «Mandateci anche le richieste. Saremo felici di soddisfarle!».
Andy Taylor, però, non c’è a Sanremo e non ci sarà in tour. «Come probabilmente sapete, ha un cancro alla prostata al quarto stadio, metastatico. Sta lottando come un leone per superarlo e noi siamo lì con lui»
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