Carlo Conti: «Al mio Sanremo manca solo Fabrizio Frizzi»
![Carlo Conti tra Antonella Clerici e Gerry Scotti - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1h5trmnsdfdm4fuyv0m/0/carlo-conti-tra-antonella-clerici-e-gerry-scotti.webp?f=16%3A9&w=826)
Coralità, amicizia e niente monologhi. E poi sì all’autotune («non mi pare manchino grandi voci») e ospiti internazionali. Carlo Conti ha definito in maniera ancora più solida i tratti del suo Festivàl, come già annunciato nei giorni scorsi. L’occasione per ribadire i concetti l’ha offerta la prima conferenza stampa del 75esimo Festival di Sanremo, che entrerà nel vivo domani sera, martedì, ma che già da ieri ha invaso la Città dei Fiori.
Il Festival rinnovato
«Qualcuno dice che il rinnovamento del Festival è partito con me, ma certamente Claudio Baglioni prima e Amadeus poi hanno fatto un lavoro straordinario»: il direttore artistico e conduttore prima di tutto ha umilmente distribuito i meriti del cambiamento della kermesse negli ultimi anni, parlando poi del suo festival a tutto tondo. «Tutto è stato possibile anche grazie ai social, una grande piazza che ci consente di commentare tutti insieme, nel bene e nel male. Stavolta la dirigenza Rai mi ha dato carta bianca: ho realizzato il Festival così come lo volevo. Per me è casa: arrivai nel 1985 con il 127 per fare qualche intervista. Ora è un po’ diverso. Chi l’avrebbe mai immaginato».
Si comincia con Ezio Bosso
Delle sue tre edizioni ci sono alcuni momenti che ha nel cuore e che in qualche modo guideranno la sua conduzione. «Quando ho ospitato Sammy Basso», ha svelato, «e quando ho fatto conoscere al pubblico un maestro come Ezio Bosso. Ecco perché inizierò il Festival con un suo brano rielaborato dall’orchestra e con le sue parole. Parole che hanno ispirato la mia conduzione: disse che la musica, come la vita, si fa solo in un modo, insieme. Ecco perché ho pensato di cambiare ogni sera compagni di viaggio».
I primi due sono Antonella Clerici e Gerry Scotti, presenti in conferenza, «per me sorella e fratello, due giganti della televisione. Avrei voluto fossimo in quattro: manca solo Fabrizio Frizzi. Li ringrazio: ci divertiremo e cercheremo di dare ritmo alle 29 canzoni che presenteremo. Ci saranno poi Jovanotti con un grande show, un momento travolgente e delicato, e — al posto dei monologhi che come ho annunciato non ci saranno — l’israeliana Noa e la palestinese Mira Awad che canteranno “Imagine”, per dire no alla guerra e sì alla pace. Sarà la musica a permettere le riflessioni».
Antonella Clerici e Gerry Scotti
Clerici, «la donna che ha presentato più edizioni del Festival», come ha chiosato Conti, non si aspettava questa co-conduzione. «Me l’ha comunicato tardi. Quando ci vediamo non parliamo mai di lavoro e anche in vacanza abbiamo sempre evitato l’argomento. A metà gennaio mi ha detto: devi dirmi di sì. L’ho detto sulla fiducia, immaginando. Mi ha detto che voleva sul palco degli amici. Ieri abbiamo provato sul palco e ci siamo divertiti tantissimo. Speriamo sia così anche domani: se riusciamo a trasmettere il senso dell’amicizia e della vita facendolo passare così, come noi siamo, sarà una cosa carina che arriverà a casa. Io e Gerry ci divertiremo».
![Antonella Clerici e Carlo Conti - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1h5u0evdmqnq27v1boc/0/antonella-clerici-e-carlo-conti.webp?f=16%3A9&w=800)
Gerry che, invece, è al primo Festival. «Sono l’uomo che ha presentato meno edizioni di Sanremo, ecco il mio record. Grazie a Carlo metterò fine alla solita domanda: “Quando farai Sanremo?”. Una bella emozione, un bel regalo. Sono stato accolto dal gruppo di lavoro e dalle maestranze, dalla dirigenza Rai con grande affetto. Al di là delle posizioni e delle contrapposizioni – siamo due grandi aziende – quando si lavora bene e si rispettano gli altri, tutto torna. Mi avete fatto sentire amato».
La Rai e Sanremo
«Cosa direbbe Silvio Berlusconi se vedesse Gerry Scotti su questo palco?», qualcuno ha chiesto. «Probabilmente quello che mi diceva sempre: mettiti la cravatta». E secondo lui Mediaset potrebbe ingolosirsi dopo la sentenza del Tribunale amministrativo della Liguria che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival alla Rai da parte del Comune di Sanremo? «Non credo proprio», ha risposto senza malizia l’uomo Mediaset al tavolo, Scotti. «Sarebbe pura fantasia».
Marcello Ciannamea, direttore dell’Intrattenimento Prime Time Rai, dal canto suo dice che «la Rai non teme nessuno. Abbiamo fatto ricorso al Tar per riaffermare la legittimità delle delibere del Comune di Sanremo riguardo al marchio del Festival della canzone italiana. I diritti spettano alla Rai in maniera esclusiva. Warner che si aggira in città insieme agli altri competitor? La Rai non ha nessun timore. Faremo anche una proposta autonoma contrattuale sulla falsa riga dell’attuale convenzione, in piena coerenza con il ricorso fatto».
Antifascismo e femminismo
Non sono mancate le domande politiche e sociali. A chi ha chiesto loro se si dichiarino antifascisti, tutti e tre i co-conduttori hanno detto sì, anche se qualcuno l’ha definita una domanda anacronistica, mentre a chi ha chiesto quando arriverà la prossima conduttrice donna, Clerici ha raccontato della sua conduzione. «Nel 2010 lo feci da sola, senza co-conduttori e con tante difficoltà perché nessuno ci credeva. Spero ci siano altre donne. Non credo sia una questione di genere: le donne in tv hanno programmi, ma è vero che mancano le opportunità. Sono certa che prima o poi ci saranno donne conduttrici del Festival».
«Non solo conduttrici: direttrici artistiche», ha aggiunto Conti. «La parte facile è la conduzione: è la punta dell’iceberg. Quello che non si vede è la parte più corposa. Auguriamoci quindi che ci sia una direttrice artistica. L’unica, da sola, fu Raffaella Carrà».
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