Sanremo 2025, Achille Lauro cambia veste
Il cappotto scuro appoggiato sulle spalle, l'abito elegante firmato Dolce & Gabbana, i modi pacati da gentiluomo (si rivolge a una giornalista chiamandola «dottoressa»). «Non ho più 20 anni e sono contento di non averli». Achille Lauro non sembra più l'eccentrico artista che voleva stupire a tutti i costi e che sul palco di Sanremo – dove è stato in gara, ospite fisso, di nuovo in gara, di nuovo ospite – ha dato sempre sfogo al suo spiccato estro creativo, tra look eccessivi e dissacranti («la reinterpretazione dell'iconografia cattolica, con il quadro del Battesimo nel 2022, mi ha rovinato la carriera – ironizza –. Ma non voleva essere offensiva, era una performance artistica, come quelle di Madonna o David LaChapelle»). Una trasformazione che lo ha portato da trapper a cantautore.
Obiettivi
«Torno in una veste diversa, perché la canzone che porto, Incoscienti Giovani, merita un grande palco. Spesso si è detto che ho cercato di stupire gli altri, in realtà ho sempre pensato di voler stupire me stesso, rifacendomi alle grandi produzioni internazionali, ai grandi costumi e alle performance, ispirandomi alle grandi rockstar degli anni '70», racconta il cantautore romano, che ha raccolto giudizi positivi anche in tv come giudice di X Factor («È venuto fuori il mio lato umano che finora era rimasto un po' nascosto. E sì, lo rifarei. E penso che anche Sky e Fremantle siano d'accordo», dice, lasciando immaginare una sua conferma per la prossima edizione).
A 34 anni, Achille Lauro rivendica un percorso e una maturazione che lo hanno portato a essere quello che è oggi. «Ho spaziato molto, ho sperimentato, sono stato all'estero per molto tempo, e ora dopo tanto lavoro credo di poter dire di avere trovato una mia identità. Sono cresciuto con i grandi cantautori italiani e romani e la musica che sto facendo echeggia quel mondo lì, degli anni Settanta, Ottanta, Novanta, che ascoltavo in macchina con i miei».
Il pezzo che propone a Sanremo, in effetti, è un'intensa ballad che risente della tradizione e che lo ha portato tra i preferiti dei bookmaker. «Un po' mi preoccupa questa cosa – spiega, ridendo –. Però non sento la competizione e non mi interessa. Le altre volte che sono stato in gara non è andata benissimo ai fini della classifica, ma alla fine nel 2019 ci ricordiamo o no del delirio di Achille Lauro con Rolls Royce? Ha colpito, ha definito chi fossi, mi ha regalato soddisfazioni. Oggi Sanremo ha una magia: lascia spazio a tutti».
La canzone
Con Incoscienti Giovani, nata un paio di anni fa, «parlo della mia storia, perché è più facile rubare dalla realtà che inventare qualcosa. Di giovani addormentati, cresciuti ai bordi del raccordo: è una dedica a chi è cresciuto come me, ma la bellezza della musica è che ognuno può leggerla come vuole. Io non credo di essere grande interprete, ma racconto bene quello che ho vissuto». Ed è anche un omaggio a Roma, come lo è la cover in coppia con Elodie sulle note di Mano a Mano, scritta da Riccardo Cocciante e portata al successo da Rino Gaetano («simbolo della mia adolescenza, noi proporremo una versione ibrida tra i due artisti che l'hanno cantata») e Folle città di Loredana Bertè («questo luogo da cui non ci si riesce a staccare»). «Era tempo che volevo duettare con Elodie, siamo molto vicini in come viviamo le canzoni, lei non è solo una cantante, ma vive quello che canta. Il dramma romano di chi è cresciuto nelle periferie».
Deciso
Stuzzicato sulla notizia che lo vedrebbe protagonista di un tradimento di Chiara Ferragni – svelato da Fabrizio Corona – durante il matrimonio con Fedez, Lauro si smarca con destrezza, senza confermare né smentire. «Io vivo di sogni e in questo momento così bello cerco di lasciare il gossip a chi ha solo questo per esistere. Si parla tanto di violenza sulle donne, questo non è tanto diverso». Un sognatore che guarda sempre avanti, ai progetti futuri. «Sono sempre quattro anni avanti, sempre insoddisfatto e alla ricerca di qualcosa. È dal 2021 che non pubblico un album e ora, con canzoni che sono arrivate dal cielo, sono pronto: uscirà prima dell'estate, a breve annunceremo anche un tour nei palazzetti, mentre raddoppia già lo show al Circo Massimo (doppietta il 29 giugno e l'1 luglio, ndr). E da lì inizia un nuovo percorso, che ci porterà agli stadi e all'estero. Poi ci sarà anche la nascita della fondazione Ragazzi Madre per aiutare giovani in difficoltà. Ho avuto tanto dalla vita, mi sembra giusto dare qualcosa indietro. Sanremo è la ciliegina di quest'anno, ma sotto c'è una grande torta».
Al festival avrà anche uno spazio, R.M. Confidential, dove ospitare giovani emergenti, «dove si parlerà di tematiche importanti e dove la sera potrete passare a sbronzarvi».
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