Musica

Sanremo 2024, le pagelle della terza serata

a cura di Cecilia Bertolazzi
Il nostro inviato Daniele Ardenghi segue le esibizioni dei quindici cantanti in gara
La classifica della terza serata
La classifica della terza serata
AA

E siamo alla serata numero tre. Il Festival prosegue e, superata (almeno in parte) la prima polemica sanremese, Amadeus apparecchia la seconda tranche di esibizioni.

Dopo le 15 di ieri sera, oggi le restanti 15. Chi riposa la voce, presenta. Quindi, per quanto riguarda i bresciani, avremo in veste di presentatori Renga con Nek, mentre a salire sul palco con il loro brano ci sono Mr. Rain e La Sad.

A fine serata - si ipotizza come ieri la chiusura intorno alle 2 di notte – una classifica parziale. Stesso copione per la dinamica del voto che sarà espresso per il 50% dalla emittenti radio a cui si aggiungerà il restante 50% proveniente dal televoto. 

Come già per le prime serate, anche oggi il nostro inviato Daniele Ardenghi manderà un primo commento a caldo sulle canzoni.

Di seguito l’ordine di uscita dei cantanti, con i rispettivi «accompagnatori».

1. Il Tre presentato da Loredana Bertè

Fragili

Loredana Bertè, prima dell’inizio della serata, ha fatto un salto all’Ariston Roof per ringraziare i giornalisti e le radio, che l’hanno supportata non poco in questi primi giorni di Festival. «Ero abituata all’ultimo posto – ha affermato -. Quindi sono contentissima. Stavolta punto in alto. E voglio l’Eurovision». Anche Gianni Morandi, ieri ospite in quota «amici di Amadeus», la vede tra i favoriti. Il Tre non ha di certo le medesime chance. La sua canzone stenta a prendere quota e ha una parte vocale complicata alla fine (rap serratissimo prima del secondo ritornello). Chiude col fiatone e le lacrime agli occhi, e afferma di aver trovato – sul palco dell’Ariston – il proprio posto nel mondo.

Loredana presenta Il Tre
Loredana presenta Il Tre

2. Maninni presentato da Alfa

Spettacolare
Nel pomeriggio, in conferenza stampa, Maninni aveva citato U2, Oasis e il rock in generale come propria principale forma d’ispirazione, almeno in tenerissima età. Sul palco, stavolta, opta per un look alla Blanco ai tempi di Brividi. Il ventiseienne barese ha un bel pezzo. Tra i pochi sanremesi di questo Sanremo. Forse manca quel guizzo melodico che lo renderebbe ancora migliore. Comunque, lo propone con sicurezza e il giusto rispetto verso il contesto.

3 Bnkr44 presentato da Fred De Palma

Governo punk
Ad Amadeus piacciono moltissimo i vestiti da cowboy che la boyband empolese indossa. In realtà l’effetto è una… cacofonia cromatica. Governo punk – di per sé – è un gran titolo. La canzone, invece, ha un paio di intuizioni interessanti, ma è priva di un vero e proprio nucleo, dato che saltella tra edm-pop, rap e qualcos’altro. Loro danno l’impressione di essere un po’ acerbi in tutto.

4. Santi Francesi presentati da Clara

L’amore in bocca
Coppia di presentatrice e presentati proveniente da Sanremo Giovani. I Santi Francesi hanno alle spalle una gavetta lunga, e si vede. Tra i primi passi del loro percorso c’è pure il passaggio al prestigioso – e probante – concorso Musicultura. Ribadiamo: il loro resta uno dei pezzi più eleganti del Festival. È moderno e a tratti rarefatto, non semplicissimo. Potrebbe giocare a loro favore il fatto che, al momento, in Italia, non c’è moltissima concorrenza in questo genere. Un appunto: la chiusura un po’ brusca, piuttosto che l’amore, lascia l’amaro in bocca.

5. Mr. Rain presentato da Il Volo

Due altalene
Una considerazione sul Volo. Riascoltando l’inciso del loro pezzo viene da pensare che Capolavoro sarebbe una canzone giusta per l’interpretazione di Francesco Renga. Venendo a Due altalene, c’è un dato interessante. Tra i brani di Sanremo è stato l’ottavo più ascoltato su Spotify nel primo giorno dopo il debutto (982mila streaming). Mattia sa di giocarsi tanto. Se non entra in Top 5 a questo giro, bissare l’exploit di Supereroi (2023) sarà una missione quasi impossibile. Il bresciano, in abito grigio, gioca bene le proprie carte, ed è protagonista di una buona performance, in cui gestisce l’equilibrio tra l’emozione provata e il desiderio di emozionare chi ascolta.

6. Rose Villain presentata da Gazzelle

Click boom!

Gazzelle è un cantautore coerente, e non si leva gli occhiali da sole nemmeno quando indossa i panni di presentatore. Rose Villain si presenta sul palco con un colore di capelli «alla Loredana Bertè». Click boom! Veste bene la fisicità - tra dolcezza e spigoli - della trentaquattrenne milanese, al secolo Rosa Luini. Aveva funzionato al primo ascolto, funziona pure al secondo, anche se di fatto sono due canzoni opposte, cucite insieme. Definitivamente promosso.

7. Alessandra Amoroso presentata da Dargen D’Amico

Fino a qui
Pure Dargen D’Amico (stavolta in veste di presentatore) in fatto di occhiali da sole non scherza. Amoroso è elegantissima, in abito nero. Bella interpretazione, punteggiata di qualche sorriso, per un brano che – nel testo – ha dentro anche tanta sofferenza. Il lungo applauso dell’Ariston la commuove.

8. Ricchi e Poveri presentati da Big Mama

Ricchi e Poveri con Big Mama
Ricchi e Poveri con Big Mama

Ma non tutta la vita

Attempati, ma in lustrini rosa. «Pensavo di aver esagerato con il mio look, invece…», commenta Teresa Mannino. «Vedo nei tuoi occhi uno sguardo che conosco», cantano. E nello sguardo di Angela Brambati c’è qualcosa che va oltre lo spiritato e sconfina nel vagamente inquietante. Per la cronaca, però, la sala stampa batte le mani al tempo di questa post-mazurca piacevolmente arzilla. La vita del pezzo non finirà con Sanremo.

9. Angelina Mango presentata da Irama

La noia
Irama ha sempre un’aria cupa. Angelina Mango è il contrario, dato che riesce a esprimere vitalità pure quando canta della noia. Tornando alla classifica di Spotify di cui si faceva menzione prima, il brano in questione è al quarto posto con un milione e mezzo di «play». L’esperimento più noto con il genere colombiano trasposto nel territorio dell’italopop era La cumbia di chi cambia di Celentano, che torna in testa ogni volta che si riascolta il pezzo di Angelina. Solo che qui c’è ben altra energia. Energia «total!».

10. Diodato presentato da The Kolors

Ti muovi
Ti muovi… al ritmo di Un ragazzo una ragazza dei Kolors. Canzone che i colleghi di Radio Bresciasette mettono al primissimo posto tra i più canticchiati tra le strade di Sanremo (non abbiamo parametri per smentirli, né ne cerchiamo!). Avremmo dato Stash e soci tra i candidati, se non alla vittoria, almeno al podio. Fin qui le classifiche del Festival non li stanno premiando. Tutt’altro discorso per Diodato, che s’inserisce nel novero dei candidati a una posizione molto alta alla fine dei giochi. Altra bella prova per il vincitore del 2021, il pezzo è di quelli che crescono.

11. Ghali presentato da Mahmood

Casa mia
Sarebbe bello che Mahmood non lasciasse il palco, e duettasse con Ghali su questa canzone, su questo palco. Tra l’altro entrambi – nei rispettivi brani in gara - parlano di vita di periferia e di quartiere. Ghali sembra l’incrocio tra Michael Jackson e Alberto Camerini in versione Arlecchino-punk. E, naturalmente, riesce a rimanere cool. Non fosse per il cantato rap, la canzone potrebbe sembrare scritta dai New Order. Manca solo il moonwalk. Bravo.

Ghali e Mahmood
Ghali e Mahmood

12. Negramaro presentati da Emma

Ricominciamo tutto
Cantante presentatrice e band protagonista, insieme, sono un inno alla Puglia. Sangiorgi stampa pure un bacio sulle labbra della Marrone. Fantasanremata? La cosa sta sfuggendo di mano, ma questo è un altro capitolo. Giuliano, in questi giorni, è su di giri. Lo era stato anche poche ore prima, in sala stampa. Resta l’impressione avuta dopo il primo passaggio sul palco. Brano ordinario, prima della coda lanciata dalla voce registrata che esegue una specie di countdown. «Ricominciamo tutto, con la pace», grida il frontman, prima di uscire di scena.

13. Fiorella Mannoia presentata da Annalisa

Mariposa

Ha una grande voce, ma probabilmente non è questo l’aspetto in primo piano. Mannoia «tocca poco» Mariposa, che vive di vita propria e trascina nel Mediterraneo. Verso panorami di tante estati fa, vento che gonfia lenzuola stese. Per i giochi di classifica resta outsider…

14. Sangiovanni presentato da Renga e Nek

Renga, Nek e Sangio
Renga, Nek e Sangio

Finiscimi

Occhiali da sole d’ordinanza pure per Renga, che con Nek s’aggroviglia tra Sangiovanni e Amadeus. Sul palco servirebbe un vigile del traffico. Giovanni Pietro Damian non regala a Sanremo 2024 una canzone memorabile. Nel pomeriggio, in sala stampa, era stato invece protagonista di un intervento a cuore aperto sul proprio disagio interiore e sulle proprie fragilità. Tra mosse da Fantasanremo, dedica di «Sangio» ai genitori e accavallamento di voci nel «disannuncio» (neologismo che abbiamo imparato a conoscere in questi giorni) resta un senso di stanchezza da fine serata.

15. La Sad presentati da Geolier

I La Sad
I La Sad

Autodistruttivo

Ed ecco, alla fine, La Sad del bresciano Theø Botticini, che sale sul palco con un soprabito e poi resta con una maglia trasparente. Attaccati ai pantaloni ha dei reggiseni. Si butta in platea e porta via una borsetta a una spettatrice (Fantasanremo). Durante l’esibizione un uomo in giacca e cravatta (un padre) fissa – stando distante, e con diffidenza – la figlia punk. Allo svanire dell’ultima nota di Autodistruttivo i due attori si abbracciano. «I rapporti si possono sempre recuperare» annuncia Plant, che tra i tre ha il look più… tradizionale. Fiks, invece, è in kilt. Un bel caos. Arriva lo stop al voto delle radio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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