Sanremo 2024, gli highlights della seconda serata
Alla fine il più allibito di tutti era proprio lui. John Travolta. Attore che giusto un paio di cose, in carriera, le ha fatte. E che - verso la mezzanotte della seconda serata del Festival - è stato coinvolto in gag piuttosto surreali prima da Amadeus, poi da Fiorello. Due che, a loro volta - in ambiti e su scale diversi - sono artisti piuttosto di successo.
A partire dal successo di quest’ultimo Sanremo, che nella prima serata aveva fatto registrare ascolti da record. A proposito. La persona che meno si è goduta il risultato boom, la mattina di mercoledì, è stata colei la quale era incaricata di snocciolare i dati nella conferenza stampa del mezzogiorno. Ossia Roberta Lucca, direttore marketing Rai, che - forse poco preparata al cipiglio dei giornalisti che popolano l’Ariston Roof - è partita in tromba mitragliando numeri, percentuali, parametri, fruizioni orizzontali, incrementi. È stata fermata dopo poco dal ruggito della sala stampa, ben poco interessata ai tecnicismi.
Chi scrive ammette di aver non trascurabili problemi anche con le semplici addizioni, ma ieri mattina per seguire quel monologo sarebbero servite una laurea in Statistica e una capacità di risolvere intricati studi di funzione. Stoica, dopo essere stata interrotta, Lucca è rimasta impassibile al proprio posto al banco dei relatori, e s’è sorbita quasi un altro paio d’ore di conferenza stampa.
Sul palco
La serata è finita a un orario più umano rispetto a quella d’esordio, prima dell’1.30. L’ultima novità è consistita nello spezzare in due metà il blocco di trenta cantanti: 15 si sono esibiti ieri, 15 lo faranno oggi. Ma, con tanto di sorteggio formato Coppe europee a Nyon, svoltosi sempre in sala stampa, ciascuno dei 15 riposanti è stato incaricato di presentare sul palco uno degli artisti in gara. Oggi si procederà con lo stesso meccanismo, a parti invertite.
Amadeus, insomma, in questo Festival già bello carico di contenuti, punta pure sulla sovraesposizione dei concorrenti. Non è una novità epocale, ma concorre a dare a Sanremo 2024 l’immagine di una fotografia ultra-satura. C’è tanto di tutto. A partire dal groove della dance e dall’elettronica nelle canzoni. Elementi quasi onnipresenti. Tanto che viene un dubbio (che, con ogni probabilità, resta tale).
Nel corso di queste prime serate le imperfezioni vocali o i problemi tecnici di questo o quell’artista sono praticamente stati assenti. Non ricordiamo clamorose stecche, o voci che vanno e vengono. Merito dello staff e, ancor prima, degli artisti in gara? Di sicuro. Ma la sensazione è che dal palco arrivino anche ingenti quantità di sequenze «a supporto», pure sulle voci. Anche questa resterà un’impressione. Ma il pezzo dei Kolors (peraltro il più catchy della rassegna, e in generale molto buono) è stato reso per due volte di fila con precisione sbalorditiva.
Il podio provvisorio
Il ritmo meno forsennato rispetto alla prima serata ha permesso di godere più delle canzoni. E di imparare a conoscerle meglio. Manco fosse Quattro Ristoranti, l’intervento del voto delle radio e del pubblico a casa ha confermato e ribaltato alcuni esiti della prima Top 5, derivante dalle preferenze della sala stampa. Loredana Bertè è rimasta in alto, da prima su trenta a quarta di quindici. Annalisa resta terza. Mahmood quinto. Le sorprese sono l’irruzione del napoletano Geolier in vetta (per lui, evidentemente, un… plebiscito) e la scalata di Irama.
Rispetto a queste graduatorie, comunque provvisorie, i bresciani Renga, Mr. Rain e Theø dei La Sad risultano al momento oggetti orbitanti. Almeno fin qui. Se i Kolors dovessero ancora navigare a lungo lontani dai piani altissimi saremmo allibiti. Più del povero John Travolta.
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