I Negrita tornano a Brescia con un concerto al Teatro Clerici

È in arrivo a Brescia il rock dei Negrita, desiderosi di cantare questi nostri «anni spietati». La band aretina formata da Paolo «Pau» Bruni (voce, chitarra, armonica), Enrico «Drigo» Salvi (chitarra solista) e Cesare «Mac» Petricich (chitarra ritmica), sarà domani, venerdì 18, al Teatro Clerici per una tappa del tour «Canzoni per anni spietati», incentrato sull’omonimo concept album pubblicato a fine marzo: l’appuntamento è per le 21.15, sono disponibili gli ultimi biglietti da 45 euro, info sul sito Zedlive.
Pensiero
Sul palco, il trio è rimpolpato da strumentisti di livello – e di fatto membri aggiunti del sodalizio – come Giacomo Rossetti (basso, cori), Guglielmo Ridolfo Gagliano (tastiere) e Cristiano Dalla Pellegrina (batteria), che garantiscono potenza di suono. Quella necessaria a vestire brani che la band, presentando il disco alla stampa, ha inquadrato così: «Viviamo un’epoca confusa e violenta e le semplificazioni continue non aiutano a capire la realtà delle cose, anzi, spesso le complicano. Dire o sentire continuamente: destra o sinistra, rosso o nero, progressisti o conservatori, eccetera, non significa più niente. I tempi sono cambiati, i centri di potere sono cambiati, ma è evidente che il detto “divide et impera” continua a funzionare, tanto che dividere in tifoserie per comandare meglio è processo in atto ogni giorno, qui in Occidente».
I musicisti toscani hanno poi spiegato il significato del singolo «Noi siamo gli altri», che rappresenta il cuore tematico ed emozionale dell’ellepì: «Molte parole come democrazia, giustizia o libertà stanno mutando di significato, fino addirittura ad annullare o capovolgere il senso originale. Noi Negrita, come molte altre persone, siamo stanchi di questa condizione e vogliamo rimarcarlo a gran voce, addirittura cantarlo: non ci riconosciamo in queste semplificazioni bugiarde, non siamo allineati e non ci sentiamo rappresentati da nessuno, purtroppo, ma almeno abbiamo un pensiero libero. Siamo liberi pensatori che fanno ormai fatica a sognare un mondo migliore, anche se non smetteremo mai di provarci, perché…”Noi siamo gli altri”».
Ritorno
«Canzoni per anni spietati» consta di nove tracce, nelle quali i Negrita hanno riversato la ritrovata ispirazione, ponendo fine a un lungo momento di stallo: «Perché – ha spiegato Pau – quel periodo legato al Covid, decisamente negativo per tutti, per noi è stato una fase in cui non riuscivamo a produrre nulla, forse più angosciati che non bloccati creativamente».
Partendo dalla consapevolezza che «la nostra generazione una rivoluzione l’ha fatta, quella digitale, ma è ancora da capire se l’abbiamo condotta nel migliore dei modi, facendo crescere l’umanità», i Negrita hanno concepito un «disco di resistenza poetica» in cui ripercorrono, come i capitoli di un libro, la storia di una crisi di sistema, di un lungo inverno in fondo al quale vedono «il ritorno della primavera, annunciata dal rumore assordante della natura», concetti affidati alla canzone che chiude l’ellepì, «Non si può fermare».
Ma l’idea di una narrazione che vuol essere continua ed esaustiva, ha indotto i Negrita a prendere a prestito un classico degregoriano, «Viva l’Italia»: «Ci serviva una canzone che riassumesse come nessun’altra gli aspetti positivi e negativi del nostro Paese. Abbiamo allora pensato a quella di un maestro come Francesco De Gregori».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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