Nayt, il rapper «controcorrente» che usa la dolcezza dei sentimenti
I suoi colleghi rapper hanno scelto spesso l’ostentazione della ricchezza ottenuta, la violenza verbale nei testi e una buona dose di sfacciataggine. Lui, Nayt – all’anagrafe William Mezzanotte –, fa esattamente il contrario. Sceglie di curare le sue ferite causate da un’infanzia tribolata, con la musica usando la dolcezza, l’onesta dei sentimenti e la franchezza con se stesso e con il suo pubblico. Un unicum Nayt che, malgrado le sue caratteristiche così lontane dal genere che propone, ha raggiunto velocemente il successo. Il rapper farà tappa in città al Brescia Summer Music.
L’attenzione ai dettagli
Il tour HABITAT, iniziato nei club in autunno, prosegue quest’estate diventando «Romantico finale»: «L’obiettivo è realizzare fisicamente uno spazio dove tutti possano esprimere se stessi senza giudizi, vulnerabili ma allo stesso tempo protetti dall’ambiente, come quando si è casa – ha detto Nayt –. Mai come oggi abbiamo investito e curato ogni singolo dettaglio, dalla musica, passando per le luci, fino agli effetti speciali. Mi piacerebbe in futuro nei live mescolare musica e teatro».
Le novità
Il 5 luglio è uscito il nuovo album «Habitat: Tour» che contiene le versioni live dei brani, registrati durante il tour autunnale, con l’aggiunta di quattro nuovi brani, «Danimarca», «Io non torno», «un girotondo» e «Dimenticare»: «Habitat è un invito alla ricerca, un dialogo tra l’uomo e lo spazio – ha spiegato Nayt - . La scoperta complessa, non lineare e mai totale del sé. Un viaggio mosso da poche domande che mette al centro di tutto: Io, chi sono? C’è un posto per me in questo universo? Oltre ai ruoli, le regole, chi c’è sotto la maschera? Il concept del disco gira intorno a trovare il proprio posto nel mondo e a capire chi siamo veramente».
Nuove dimensioni
Nayt affronta nei suoi album la fragilità dell’essere umano, ammette e racconta le sue difficoltà senza filtri: «Viviamo in un’epoca in cui siamo molto distaccati da noi stessi e dagli altri – ha detto il rapper –. E questo senso di disorientamento, di spaesamento, ci accomuna tutti. Il mio habitat naturale credo sia il mondo dell’arte, ma anche l’arte di amare. La mia dimensione è quella della sensibilità, applicata alla musica, al cinema o alla vita quotidiana».
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