Musica

Ligabue al Teatro Grande: sul palco con lui anche il figlio Lenny

Claudia Ricifari
È già sold out il concerto di mercoledì 30 ottobre in corso Zanardelli a Brescia: la scaletta è segreta perché cambia a ogni data, ma gli arrangiamenti saranno «più intimi»
Luciano Ligabue - Foto Maurizio Bresciani
Luciano Ligabue - Foto Maurizio Bresciani
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«L’emozione più forte, ovviamente, è quella di suonare con mio figlio». Luciano Ligabue non ha dubbi quando gli si chiede di pensare a cosa significhi per lui tornare, dopo 13 anni, a esibirsi nei teatri. Trentuno date, ognuna delle quali resa unica dalla scelta di preparare una scaletta ad hoc per ogni concerto.

Nessuna anticipazione, però, di quello che avverrà al Teatro Grande di Brescia il 30 ottobre (la serata è da tempo sold out), se non la promessa di uno show pensato fin nei minimi dettagli, tra hit e perle meno conosciute. L’ultima volta di Luciano a Brescia fu lo scorso anno al Brixia Forum.

Gli arrangiamenti

«Il tour teatrale ci permette di essere più capaci di concentrarci sulle sfumature – spiega Ligabue –. Un conto è suonare sfogandoci, ballando su un palco con le chitarre elettriche e urlando, e un conto è stare seduti a teatro, con degli arrangiamenti più intimi in cui ogni tanto diamo il gas che vogliamo dare, perché comunque vogliamo pensare che la gente si alzi dalle poltrone ugualmente, ma anche che si possano poi riaccomodare e sentire con attenzione i nostri nuovi arrangiamenti, le nostre nuove sottigliezze musicali, la nostra attenzione alla performance, che quando stai seduto è per forza maggiore».

Il figlio Lenny

Con lui sul palco, dicevamo, il primogenito Lenny: «Per molti veniva visto come un azzardo, invece sapevo benissimo che, in un’epoca di “familismo”, potevo contare su un “familismo meritocratico”, perché so quanto Lenny sia bravo alla batteria (lui ha inciso tutte le tracce di “Dedicato a noi”)». Buon sangue non mente. E infatti, come racconta lo stesso Ligabue, nella prova generale «è stato capace di padroneggiare un’emozione che aveva anche lui, gestendo benissimo le dinamiche sulla batteria, che era la preoccupazione più grossa (…). Sono molto contento che lui abbia ottenuto tutte le conferme che servivano, perché per molti era “il figlio di Luciano”, ma sono sicuro che li convincerà tutti, uno a uno, durante questo tour».

Il tour

La tournée teatrale si chiuderà poi con il gran finale agli Arcimboldi di Milano, in programma a fine novembre. Poi sarà tempo di concentrarsi subito su Campovolo, per celebrare i 30 anni dall’uscita di «Certe Notti», con un mastodontico show nella location dei record tanto cara al Liga.

«Siamo rimasti spiazzati da quello che è successo la prima volta (il primo live a Campovolo risale a settembre 2005): nessuno si immaginava che sarebbe capitato quello che è successo vent’anni fa, che venisse così tanta gente da battere addirittura il record europeo di paganti. Da lì in poi c’è stata sempre più la voglia di far sì che tutto quello che succedeva attorno al concerto fosse una sorta di festa nella festa (...). Sappiamo che abbiamo anche questo tipo di responsabilità e, quindi, ogni volta cerchiamo di alzare l’asticella e di offrire più servizi possibili e, soprattutto, di offrire un concerto che sia sempre migliore. E sarà l’obiettivo anche di quest’anno».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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