La Festa della Radio è iniziata con i Tre Allegri Ragazzi Morti
Tre Allegri Ragazzi Morti, mascherati e travolgenti, (pre)potentemente balsamici. Pure preservati dalla pioggerella che ha invece bagnato l’apertura del bresciano Gab De La Vega (con gli Open Cages), il quale ha confermato dal vivo quanto di buono espresso in studio, facendo capire perché sia artista quotato nel circuito anarco-punk.
Oltre 2.000 spettatori per i Tarm
C’erano oltre 2.000 spettatori per i Tarm (Davide Toffolo, Enrico Molteni, Luca Masseroni), qualcuno a sua volta in maschera (i bambini, per lo più), tutti ad ogni modo pronti a scatenarsi sin dal brano d’avvio, «Mai come voi», trentennale dichiarazione di anticonformismo (era traccia di «Mondo naïf», ellepì d’esordio della band di Pordenone, nel ‘94).
Da gruppo disegnato (dal frontman medesimo) a band con le maschere, i tre «giovani per sempre» parlano con le canzoni, non con i volti: un filtro che consente di proporre anche canzoni giovanili (tipo «Occhi bassi», «Quindic’anni già», «Fortunello») senza pagare dazio alle ingiurie del tempo.
La scaletta del concerto
Anima punk, cuore con battiti a tratti new wave e reggae, attitudine decisamente rock: intrecciare influenze musicali diverse resta un imperativo morale e il risultato, ieri sera, è stato il consueto profluvio di sonorità impattanti, parole associate con cura e pronunciate con chiarezza, insieme alla consueta empatia verso il pubblico, una pratica nella quale il Tofo è un professore.
Brani dell’ultimo album «Garage Pordenone» («Ho’oponopono», «Robot rendez-vous», «Cosa hai visto tu?, tra gli altri), l’irresistibile mantra «Mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll», i curiosi interrogativi connessi a «Di che cosa parla veramente una canzone?»; ma anche la goliardia nostalgica di «Il principe in bicicletta» o «La tatuata bella», un inno come «Il mondo prima», la cumbia di «In questa grande città» integrata con inserti da «Bella Ciao» e «Il disertore»: più che buona la prima, per la Festa antagonista.
Il programma dell’8 agosto
Atmosfere ieratiche da stoner rock, space rock e psichedelia, con apertura bresciano-bergamasca affidata agli ottimi Humulus, prima degli headliners Colour Haze, quartetto di virtuosi bavaresi che talvolta sconfinano in territori tipici del progressive: è quanto propone, dalle 21 circa, la seconda giornata della XXXII Festa di Radio Onda d’Urto, sul palco principale.
La musica dei palchi minori comincia invece alle 23.45 ed è all’insegna di una ricercata varietà: al Chiringuito c’è la sperimentazione latina del duo argentino Tierrnoise, seguita dal punk rock dei Sinistri Corti; alla Tenda Blu l’esibizione di The Palmer (desert & beach rock), prima del dj set di Pulsa la Pussy; al Patchanka va in scena il Blame Society Showcase con la techno di Freakyboy e Skruff.
Gli appuntamenti cuturali e letterari
Per quanto concerne le altre proposte culturali e di dibattito, va segnalata in particolare la presentazione, alla Libreria del Gatto Nero (alle 19.30) del romanzo «Selvaggio Ovest» (NN Editore) con l’autore Daniele Pasquini: un racconto corale che mette insieme Buffalo Bill e il suo Wild West Show con la via Emilia e una Maremma da leggenda.
Allo Spazio Dibattiti (sempre alle 19.30) si parla invece di «Causa palestinese e solidarietà internazionale» con Majed Abusalama, scrittore e ricercatore di Gaza, mentre allo Spazio Bambini curato da Siamo Gatti, alle 21, c’è un curioso laboratorio di giocoleria, «Bolas!».
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