Il pianoforte prog di Rick Wakeman in concerto a Rezzato

Enrico Danesi
Questa sera, giovedì 19 settembre, l’ex tastierista degli Yes suonerà al rinnovato Ctm con il suo «The Final One-Man Piano Show»
Il maestro del prog Rick Wakeman
Il maestro del prog Rick Wakeman
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Con la sua tastiera (ma pure con l’organo Hammond, il piano e il mellotron) ha lasciato tracce rilevanti nella storia degli Yes, e più in generale, del rock progressivo. D’altronde, Rick Wakeman, della band britannica è stato membro una prima volta nel periodo d’oro (1971-1974), caratterizzato da grandi album e profonde turbolenze interne, salvo poi uscire e rientrare in almeno altre quattro occasioni nel corso dei decenni.

La carriera

Ma il gigantesco artista inglese, classe 1949, in oltre cinquant’anni di carriera si è tolto moltissime altre soddisfazioni, oltre a meritarsi un posto, proprio con gli Yes, nella Rock & Roll Hall of Fame: ha militato negli Strawbs e nei Black Sabbath, ha collaborato con David Bowie, Cat Stevens, Elton John e Ozzy Osbourne; e da solista ha inciso ben 45 dei 62 album della sua discografia complessiva.

Di formazione classica, Wakeman ha sempre inteso il prog come un modo «per rompere gli schemi, quali che siano»: il suo stile compositivo è sinfonico, dal tratto magniloquente e ipercesellato, mentre l’ ispirazione di fondo di molte sue opere – tra cui abbondano colonne sonore per cinema e teatro – deriva da tematiche storiche e religiose come mitologiche e fantasy.

Il concerto a Rezzato

È in veste solitaria che Wakeman approda giovedì 19 settembre al rinnovato Ctm di Rezzato, sala che si riappropria così della sua longeva e straordinaria tradizione musical (ancora sotto l’egida di Santo Bertocchi), proponendo «The Final One-Man Piano Show», annunciato come una sorta di (lungo) congedo dal palco, all’insegna «della musica degli Yes e di altre favolose avventure» (ore 21, in via IV Novembre, posto unico a sedere 55 euro; www.cipiesse-bs.it).

Ha infatti deciso di chiudere con i lunghi tour «piano solo», per concentrarsi sulla composizione. Ma ha voluto farlo realizzando prima la «Yessonata», lavoro strumentale di trenta minuti, che intreccia in forma di sonata temi, melodie e suggestioni targati Yes. Spiegando così l’ultimo giro: «Ho sempre programmato di smettere con le tournée entro il mio 77esimo compleanno, ma prima di allora raggruppo il meglio di ciò che ho fatto in passato, insieme a nuove sorprese, non suonando inoltre mai due volte nello stesso posto, motivo per cui ovunque vada sarà l’ultima esibizione».

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