Grazia Di Michele incanta Brescia: musica, ricerca e solidarietà

Due serate canore illuminate dalla luce di Grazie di Michele, artista, insegnante, musicoterapista che con Brescia ha un legame speciale, anche grazie alle ricerche condotte insieme ad Alfredo Bigogno, agli esordi dell’Associazione Mami Voice,
Poliedrica intellettuale, da sempre attenta alle tematiche sociali che hanno al centro il legame tra uomo e musica, è stata intervistata venerdì scorso, proprio per questo suo contributo durante la trasmissione Teletutto Racconta. Accanto a lei Alfredo Bigogno ideatore del sistema usato in molti reparti di terapia intensiva neonatale che si occupa dell’ambiente sonoro delle termoculle per i bambini nati prematuramente. Ai piccoli viene data la possibilità di sentire la voce della mamma, proprio come se fossero ancora nel grembo materno.
Da questa invenzione ne sono derivate altre come il lettino sonoro o le tavolette sonore in abete rosso. Alla base c’è sempre lo stesso principio: quello di catturare suoni, riprodurli e restituirli anche in forma vibrazionale. Proprio questo aspetto, è stato dimostrato in più di uno studio, ha effetti benefici sul ricevente.
Festival Canoro
Tornando alla musica cantata, sabato sera il Festival ha visto avvicendarsi sul palco gli artisti presenti in giuria, come Maria Teresa Reale con «Te lo dico adesso» e l’inedito «I Have a dream». Momenti intensi anche per l’esibizione di Di Michele perfetta non solo a livello vocale e la riconoscibilità immediata della sua musica, ma anche come presenza scenica, dipinge i suoi testi con acquarelli impressionisti, fluttua tra le onde della poesia per incantare con elegie di rara bellezza e sensualità. Canta «Io e mio padre», ricordando il suo legame con la figura paterna; «Le ragazze di Gauguin», che fa parte della sua hit memorabile; e poi «Gli amori diversi», con cui ha partecipato al Festival di Sanremo nel 1993, in coppia con Rossana Casale; infine, «Io sono una finestra», una ballata jazz poetica e commovente, che parla della difficoltà di farsi accettare in una società piena di pregiudizi, portata a Sanremo nel 2015 con Marco Coruzzi, in arte Platinette.
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