Diario dall’Ariston, il racconto dei bresciani in gara: giorno uno
Appuntamento quotidiano con gli artisti bresciani in gara a Sanremo in un inedito racconto che ci arriva direttamente dalle loro voci, raccolte per noi dal nostro inviato Daniele Ardenghi.
«I nostri figli hanno scelto il brano»
La vigilia del Festival è salutata da Francesco Renga e Nek da un incontro con i giornalisti allestito nel bar del ristorante Tipico, zona porto. Qui i due cantanti sono dietro al bancone, alle prese con caffè e cappuccini. Con disinvoltura rispondono alle domande, servendo caffè fumanti. Un modo per rendere tutto molto amichevole in un clima quotidiano, semplice. La stessa disinvoltura con la quale Francesco e Filippo stanno affrontando la maratona sanremese.
«Per me è la decima partecipazione – racconta Renga – ai bresciani dico: sostenetemi ancora, mi avete accompagnato fino a qua, continuate a farlo». E Nek gli fa eco, dal momento che con l’amico ormai fa coppia fissa da tempo, su e giù dai palchi di tutta Italia.
Il loro contributo a Sanremo sarà un inno all’amore «puro, pulito, da uomini adulti». Per farlo i due artisti sono ricorsi al clima e alle atmosfere degli Anni Sessanta. «Si tratta di un inno al bel canto, alla scrittura classica che, in fondo, è quella che ci appartiene e che rappresentiamo senza corrompere il nostro stile» raccontano i due. E, a conferma del fatto che la cifra stilistica un po' retrò può conquistare anche un pubblico più young, Francesco svela come la scelta della canzone sia arrivata «proprio dai nostri figli che hanno preferito questo brano ad uno con una veste più fresca».
Signorine e abbracci con i miti: il pre festival di Theø
Capelli verdi, sad boy e punk. Il biglietto da visita di Theø della Sad alias Matteo Botticini, 36enne per la prima volta a Sanremo. I giri sono già alti alla vigilia del debutto. «Stanno succedendo delle cose incredibili, sono stupito del calore di tutte le signorine anziane che ci adorano: chi chiedono autografi, abbracci e selfie. Mai vista una cosa del genere» racconta stupito il bresciano che avuto modo di incontrare i conterranei. «Mr. Rain è davvero un grande, mi piace molto e con Renga parliamo solo in dialetto. Mattia Stanga? Un mito: bella Brescia!» timbra Matteo che esce soddisfatto dalle prime prove. «Stiamo spaccando come sempre, qui poi il clima tra artisti è caldo, c'è un bel feeling, tutti ci supportano, insomma il clima è figo».
Emozione preparatoria per Mr. Rain
«La primissima giornata è stata abbastanza tranquilla dal punto di vista degli impegni. Però, naturalmente, l’emozione cresce un po’, in vista della prima esibizione. Poi, chiaramente, le palpitazioni raggiungono il climax quando sali sul palco, anche senza pubblico. In quel momento, lo ammetto, il cuore era in gola. Non vedo l’ora di far ascoltare "Due Altalene”». Si è trattato di vigilia anche per Mr. Rain, che torna all'Ariston sulla scorta dello splendido terzo posto conquistato lo scorso anno, con il brano «Supereroi».
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