Cultura

MuSa, 100mila visitatori e alla riapertura riecco le «mummie»

Museo chiuso fino a marzo Si lavora all’allestimento innovativo dei reperti imbalsamati del dott. Rini
Le «mummie». Alcuni reperti del dott. Rini (1795-1756) © www.giornaledibrescia.it
Le «mummie». Alcuni reperti del dott. Rini (1795-1756) © www.giornaledibrescia.it
AA

Letargo produttivo per il MuSa. La consueta chiusura invernale offre non solo l’occasione per tracciare un bilancio della stagione appena chiusa, ma soprattutto per predisporre nuovi allestimenti da proporre ai visitatori del 2019, quando potranno tornare a varcare l’ingresso del museo civico salodiano diretto da Giordano Bruno Guerri dopo l’apertura prevista a fine marzo. Il bilancio del 2018, caratterizzato dalla mostra «Italianissima», omaggio all’arte italiana del Novecento, si chiude con numeri positivi.

La rassegna, inaugurata il 13 aprile 2018 e chiusa lo scorso 9 dicembre, ha registrato 23.132 ingressi, per un incasso di 154.964 euro. Numeri significativi, anche se inferiori a quelli delle due grandi mostre precedenti, di maggior richiamo (nel 2016 «Da Giotto a De Chirico» fece 25.641 ingressi per 302mila euro e nel 2017 il «Museo della Follia» contò 43.737 visitatori per 365mila euro di incassi).

Da quando il MuSa è aperto, cioè dal giugno 2015, ha registrato 101.044 visitatori. L’attesa per la mostra del 2019 è pari al riserbo che museo e Comune mantengono sull’evento. Ma qualche novità è già possibile annunciarla. Continueranno a crescere le sezioni permanenti. Tornano le mummie. Se il 2018 è stato l’anno che ha salutato l’apertura della sezione archeologica e di quelle dedicate ai codici miniati e alla propaganda per immagini del periodo fascista, il 2019 vedrà il ritorno sul percorso di visita delle «mummie» del Rini.

Temporaneamente rimossi dalle esposizioni permanenti nel maggio del 2016, i curiosi reperti del dott. Giovan Battista Rini (1795-1856), medico salodiano con il pallino dell’imbalsamazione, torneranno in mostra grazie a un apposito allestimento, di grande suggestione e al tempo stesso in grado di tutelare la sensibilità di chi potrebbe non gradire la vista dei reperti anatomici, che saranno collocati in una sorta di «stanza nella stanza». Il progetto di allestimento prevede una spesa di 50mila euro ed è attualmente oggetto di richiesta di finanziamento su specifico bando regionale.

È invece già finanziata, grazie a un contributo di 50mila euro ottenuto dal Vittoriale, la realizzazione di un’aula didattica che troverà collocazione nella sezione della liuteria, che al contempo sarà rivisitata. È in corso l’iter per la progettazione a cura dell’ufficio tecnico comunale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia