Cultura

Mr. Rain: «Il mio effetto farfalla è quasi una terapia»

Il 26 gennaio esce il nuovo album per Warner e il rapper di Desenzano sarà al Freccia Rossa
Musicista e produttore. Mr. Rain, al secolo Mattia Balardi,  è ospite il 26 gennaio al Freccia Rossa
Musicista e produttore. Mr. Rain, al secolo Mattia Balardi, è ospite il 26 gennaio al Freccia Rossa
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Il suo nuovo lavoro s’intitola «Butterfly Effect» («Effetto farfalla»), a evocare il fenomeno per cui il battito d’ali di una farfalla potrebbe provocare un uragano dall’altra parte del mondo. E, a proposito di farfalle, impossibile non pensare - con Jorge Luis Borges - al dubbio di Chuang Tzu, che «sognò di essere una farfalla e al risveglio non sapeva se fosse un uomo che aveva sognato di essere una farfalla o una farfalla che in quel mentre sognasse di essere un uomo».

Comunque sia, una cosa è ormai certa: il bambino Mattia Balardi, che a sette anni cantava davanti allo specchio nella sua casa di Desenzano, utilizzando una matita al posto di un microfono, e forse sognava di essere Mr. Rain, ora è Mr. Rain nella realtà. Altro che in sogno. Una realtà tangibile, come il cd che uscirà il 26 gennaio pubblicato da Warner, e del quale il 26enne rapper firmerà le copie proprio quel giorno, alle 18, nel Mondadori Megastore del Freccia Rossa di Brescia.

Mr. Rain, quale vorrebbe che fosse l’effetto del suo «battito d’ali»?
Vorrei che a tutti arrivasse il messaggio di questo album, e cioè semplicemente vorrei farmi conoscere da tutti per quello che sono. Come musicista, ma anche come persona.

La prima traccia s’intitola «Intro» (e l’ultima, con coerenza, «Outro»): è un vezzo al quale ci ha abituato fin da «Memories», il suo primo lavoro del maggio 2015. Ma la «Intro» di «Butterfly Effect» ha qualcosa di speciale: quando lei chiede se «c’è qualcun altro che voglia condividere con noi la sua storia» sembra di ritrovarsi in un gruppo di auto aiuto. Per lei la musica è terapeutica?
Assolutamente sì, con la musica mi consolo e mi sfogo, e se sembra che io mi dia in pasto al pubblico l’impressione è esatta, ma per me è una cosa naturale raccontarmi senza reticenze attraverso le mie canzoni.

Proprio come ha fatto in «I grandi non piangono mai», dedicata a sua madre. Del resto, un sacco di gente vuole ascoltare le sue storie: lo dicono i numeri, a cominciare dai due milioni di visualizzazioni in poco più di una settimana del video di «Ipernova», il singolo che ha preceduto l’album. A proposito di singoli, in quello di «Superstite», un altro brano contenuto in «Butterfly Effect», c’è Osso, protagonista insieme a lei del gran rifiuto a X Factor nel 2013 (e, chiusa una porta, si sarebbe in seguito aperto un portone). Non solo: è lei il produttore di «50% (Mon ami)», il nuovo pezzo del suo amico Ossama...
Beh, non sono solo un musicista, ma anche un produttore, e tra gli artisti che produco c’è Osso. Se poi voleva riferirsi all’uscita dei due video quasi in contemporanea, sono cose che capitano. Uno dei tanti «battiti d’ali», diciamo così.

Prossimamente «Butterfly Effect» sarà pure un tour: ha già qualche idea di come vestirà dal vivo le sue canzoni?
Ci sto lavorando: ci saranno alcuni strumentisti - di sicuro un violinista e un chitarrista -, un dee jay…

Insomma, tanta musica, non solo tante parole.

 

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