Modigliani da record sfuggito a Brescia, il rimpianto di Feroldi
Un grande rimpianto: «Quella collezione - di 90 opere d’arte di livello mondiale - non fu capita». Questo sembra distrusse Pietro Feroldi, avvocato bresciano che quelle opere le collezionò e custodì a palazzo Pisa e nel suo studio di piazza Vittoria prima di cederle per una cifra irrisoria a Gianni Mattioli, banchiere milanese. Non prima di avere incassato il no delle istituzioni bresciane.
Era il 1949. Questo ancora tormenta i suoi eredi; non per il mancato guadagno economico, ma perché la raccolta non è stata acquisita dagli enti bresciani e non è stata mantenuta unita. Oggi alle 19 – l’una di notte in Italia - la casa d’aste Christie’s a New York metterà in vendita uno dei quadri della ormai smembrata collezione Feroldi: il Nudo rosso di Modigliani. L’avvocato lo acquistò nel 1935 per 52 mila lire. La stima è su richiesta, ma pare potrebbe essere venduto per più di 100 milioni di dollari.
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