Missaglia, Pedrini, Fortis: l’Expo, «un’avventura per amici veri»
Tre bresciani all’Expo di Dubai, con una creazione artistica: la cosa avverrà a breve nella capitale del- l’omonimo emirato, che da ottobre 2021 alla fine di marzo 2022 ospita l’esposizione universale rimandata causa Covid nel 2020, anno che peraltro continua a campeggiare in ogni comunicazione ufficiale della kermesse. I nostri concittadini coinvolti nel progetto sarebbero a stretto rigore due, ovvero il pittore clarense Renato Missaglia e il cantautore Omar Pedrini; ma un terzo, il cantautore piemontese Alberto Fortis, si può ormai considerare una sorta di bresciano adottivo, tenuto conto dei solidi rapporti d’amicizia che intrattiene da decenni con vari abitanti e con varie realtà della nostra provincia.
Il progetto per Expo 2020 - che sarà ospitato nel padiglione Rotary International dei Sette Emirati - è stato presentato nel tardo pomeriggio di ieri nella Sala Libretti del Giornale di Brescia, durante un incontro moderato da Maddalena Damini (direttore artistico di Teletutto), alla presenza dei tre protagonisti. Esso consiste in due video, «Experience 1 e 2»: Fortis ha curato in prima persona la realizzazione del corto che ha come colonna sonora la sua canzone «Venezia» e che ne mantiene inalterato il titolo; «Che ci vado a fare a Londra?» dello Zio Rock è invece la suggestione che avvolge il secondo filmato, «La Grande Italia». Entrambe le clip, accolte nel padiglione suddetto, saranno trasmesse in loop, a rotazione continua.
L’iniziativa non è estemporanea: Missaglia - che in virtù di una lunga serie di ritratti commissionatigli da personaggi di rilievo internazionale o da lui dedicati a protagonisti della vita politica, sociale culturale e imprenditoriale, si è guadagnato nel tempo l’appellativo di «ritrattista dei potenti» - non è infatti nuovo a performance legate a eventi del genere. Tanto che per le Olimpiadi invernali di Torino 2006 fu testimonial artistico del brand Coca-Cola, mentre per Expo 2015 ha esposto le sue opere in più saloni. Ha spiegato l’artista figurativo: «Dopo l’Expo di Milano, che mi aveva dato soddisfazioni anche sul piano personale, era grande la voglia di misurarmi con l’appuntamento in Dubai. Perciò avevo sottoposto a Sergio Marchionne (allora amministratore delegato della Fiat e proprietario di alcuni dipinti di Missaglia, ndr.) un nuovo progetto, a cui ho lavorato per anni; ma la sua scomparsa (nel 2018) ha fatto cadere tutto. Pensavo allora che il discorso Expo fosse definitivamente chiuso».
Non è stato così: quando Missaglia ha ricevuto una sollecitazione dal Rotary di Dubai, non ci ha pensato due volte a rimettersi in pista, coinvolgendo i due amici Pedrini e Fortis, insieme col proprio figlio Giovanni, ed estraendo dal cilindro l’idea di una doppia installazione, che mescolasse espressioni artistiche diverse. Rispondendo a Damini, Alberto Fortis ha spiegato come abbia scelto proprio le note di «Venezia» quale base del video: «Ho optato per quello che ritengo un inno alla bellezza e all’immortalità dell’arte, che pure aveva già avuto un corredo visivo apposito. Mescolandosi ora con immagini di opere di Renato, e rivisitata nell’arrangiamento con l’intervento dell’amico Franco Cristaldi, la canzone vive una seconda esistenza».
Se il corto di Fortis è già in rete da tempo, quello impostato su un pezzo recente di Pedrini è stato di fatto presentato ieri in anteprima. Per introdurre il contributo filmato che lo riguarda, l’ex Timoria ha accennato en passant al rapporto nato in tempi diversi con gli stessi Fortis («sono stato un suo fan, prima di conoscerlo») e Missaglia («di lui mi ha sempre colpito che facesse opere dinamiche, in movimento, molto contaminate»), per poi concludere: «C’è un legame, con Renato, che dà spesso frutti». «'La Grande Italia' - ha aggiunto - nasce come mix tra un pezzo composto in un momento difficile della mia vita, e le sue creazioni. La canzone mi ha portato molta fortuna, aprendo per me una nuova fase: confido che succeda altrettanto in questa avventura di un trio di amici veri».
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