Meccaniche della meraviglia, l'arte conquista la città
L’arte si fa pretesto per scoprire edifici e monumenti di solito inaccessibili grazie a Meccaniche della meraviglia, manifestazione culturale che interesserà la città da domani al primo maggio.
L’iniziativa, promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Brescia sotto la regia di Albano Morandi, gode per questa edizione del contributo della Galleria AplusB di Dario Bonetta, di Stelva Artist in Residence, di Palazzo Monti (di Edoardo Monti), della galleria Marignana Arte di Venezia, del collettivo Acme Art Lab, di Fondazione Vittorio Leonesio e di Ilaria Bignotti.
Cinque le installazioni da domani costelleranno la città di arte e meraviglia della scoperta. Si parte alle 15, nella chiesa di San Giacomo al Mella (via Milano), dove l’artista Davide Mancini Zanchi presenterà i suoi due lavori «Affezionato alla propria terra» e «Finching Masaccio»: il primo un tentativo impossibile di portare con sé in uno zaino un albero appartenente al proprio vissuto, il secondo una serie di quadri che aleggiano nello spazio grazie a palloncini a elio.
Alle 16.30 l’appuntamento è al Bunker di via Odorici, con la mostra «Contaminazioni», a cura di Alessia Belotti. Qui l’artista Francesca Pasquali invaderà i due corridoi dell’ambiente espositivo con un’installazione di 45 metri cubi di polistirolo espanso in palline e reti in fibre sintetiche e con una tela lunga 8 metri, frutto di un lavoro collettivo realizzato durante un workshop.
La tappa successiva, alle 17.30, è a Spazio Contemporanea, in corsetto Sant’Agata, dove saranno inaugurate le mostre «Geminantis», di Laura Renna e Silvia Inselvini, a cura di Melania Raimondi, e «Transient», con una selezione di opere dello scomparso Antonio Scaccabarozzi.
Alle 18.30 ci si sposta a Palazzo Monti, in piazza Tebaldo Brusato, con l’esposizione dell’artista giapponese Junko Imada, che lavora nell'ambito della ceramica e della tessitura. Infine, alle 19.30 al Mo.Ca, il pubblico potrà ammirare due opere dell’artista cinese He Wei e il progetto espositivo «Notes on Growth» di Rosie Reed e Finbar Ward.
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