McCurry è anche social: «La fotografia digitale è bellissima»
Non sono i capelli (e i baffi) bianchi a determinare la giovinezza. O perlomeno l’inclinazione tecnologica. Video, selfie, foto col telefonino alla bellissima platea: Steve McCurry, il fotografo Magnum ammirato in questi mesi al Museo Santa Giulia con la sua mostra intitolata «Leggere» (in occasione del Brescia Photo Festival, fino al 3 settembre) attendendo l’inizio della serata a lui dedicata al Teatro Sociale, ieri sera s’è dato ai social. E poi alla gente, rispondendo alle domande di Roberto Cotroneo, giornalista e fotografo, per svelare meglio la filosofia dietro la sua arte.
Introdotto da Luigi Di Corato di Brescia Musei e dal sindaco Emilio Del Bono, Steve McCurry, il fotografo «della ragazza afghana» si è aperto alla cittadinanza. La coda fuori dal teatro Sociale era senza fine, e la chiacchierata è stata lunga e deliziosamente interessante.
Steve McCurry non s’è adagiato sugli allori nostalgici ed è passato al digitale. «Qual è il tuo rapporto con il negativo che non c’è più?». «La fotografia digitale - risponde - è bellissima, puoi connettere le fotografie più facilmente, e soprattutto vedi subito il risultato. La qualità è migliore. Ma al tempo le pellicole erano fantastiche. Alla fine il mezzo perfetto è sempre quello che ti dà personalmente più piacere».
E poi ha svelato il suo progetto più importante: fotografare la vita di Lucia. «Mia figlia, che è qui in prima fila con sua madre Andy».
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