Cultura

Maschere e totem ancestrali custodi della tradizione

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La comprensione circa la nascita e l’evoluzione della scultura di Abele Flocchini, così come il suo approccio all’arte visibilmente teso al recupero dell’ancestrale nelle sue più varie forme, appaiono imprescindibilmente saldate alla biografia del loro artefice. Il percorso formativo dell’artista, nativo delle Pertiche della Valle Sabbia, porta infatti orgogliosamente alto lo stendardo delle proprie origini.

Flocchini, discendente da una famiglia da lungo tempo attiva nella lavorazione del legno, fa propria la lezione degli antenati intagliatori (di cui sono giunte fino a noi numerose testimonianze quali cornici, portali, suppellettili e arredi sacri realizzati tra il 1500 e il 1800) ponendosi con linea di continuità rispetto a questi ultimi e attuando al contempo un recupero in chiave contemporanea in cui la componente ancestrale fa rima con ricerca identitaria.

La mostra propone una serie di sculture lignee recenti, trattate con ossidi al fine di ottenere effetti cangianti, in cui la grande perizia tecnica dell’artista appare certo debitrice di una tradizione di artigianato artistico di alto livello. I soggetti plasmati per mezzo di sgorbie e scalpelli sono elmi pettorali, copricapi e maschere nella cui articolazione delle masse lo scultore scava tentando di restituire le fattezze di primordiali identità. Geografia e umanità si fondono: nelle maschere di Flocchini il riferimento a culture arcaiche come quella celtica, etrusca, egizia e orientale è di volta in volta palpabile, così come il riferimento a connotati di matrice animalesca.

I grandi elmi pettorali dello scultore valsabbino assumono le sembianze di imponenti e silenziosi guerrieri atti a proteggere l’essere umano, l’eroe moderno, nella sua giornaliera battaglia per la sopravvivenza che, secondo l’artista, oggi come nell’antichità connota il vivere quotidiano.

Sintesi plastica tipica del modellato di matrice arcaica e piglio caricaturale e grottesco sono condensati in presenze scultoree dai tratti totemici. Le maschere di Flocchini, mantenendo una dimensione di simbolica ieraticità, instaurano una connessione con la funzione rituale anticamente legata all’oggetto: quella di evocazione, ricordo e propiziazione di pratiche legate alla vita, e di esorcizzazione della morte.

Bianca Martinelli

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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