Cultura

Martha Argerich concede... il bis, nuovo successo al Grande

Di nuovo protagonista la pianista argentina dopo il successo di sabato, è tornata con la Franz Lisz Chamber Orchestra
ENTUSIASMO PER ARGERICH E TAKAKS-NAGY AL GRANDE
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Ancora Martha Argerich protagonista al Festival Pianistico Internazionale: eccezionale artista in residence di quest'anno, la Argerich è tornata ad esibirsi a Brescia dopo lo strepitoso successo di sabato, questa volta in una serata assai variegata che ha proposto al foltissimo pubblico in sala diverse formazioni ed un programma che ha abbracciato oltre due secoli di musica.

Prima il quartetto per pianoforte n 1 di Mozart, con la bravissima pianista Akanè Sakai che si è distinta tra le pur ottime prime parti agli archi della Franz Liszt Chamber Orchestra. Poi l'ingresso di Martha Argerich con Eduardo Hubert, che, suonando affiancati per coordinare con lo sguardo il dialogo tra i due pianoforti, hanno magicamente interpretato i sei studi in forma di canone di Schumann, trascritti da Debussy, esaltandone il lato più intimo e sensibile, e il Prelude à l'après midì d'un faune, sempre di Debussy, nella versione per due tastiere.

  • Martha Argerich di nuovo al Grande
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Una prima parte di serata raffinatissima e preziosa che, nel secondo tempo ha lasciato spazio ad un atteggiamento completamente diverso. Sul palcoscenico è salita la Franz Lisz Chamber Orchestra che, diretta da un magico Gabor Takacs Nagy, che ha proposto un esaltante Sinfonia n 60 Il distratto di Haydn. Takaks Nagy ha diretto senza podio e senza bacchetta con grande energia, quasi danzando, ed ha scatenato l'entusiasmo del pubblico.

E poi ancora lei, Martha Argerich, solista del concerto n. 1 di Ŝostakovic, che l'ha vista dialogare con Lazlo Toth alla tromba.

La Argerich ha chiuso così la sua residenza al Festival, lasciando al pubblico l'impronta del suo imparagonabile carisma.

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