«Management, digitale e sostenibilità: il futuro dei musei passa da qui»
Management, tecnologie digitali e sostenibilità. Il futuro dei musei e delle istituzioni culturali, per avere successo, dovrà passare per forza qui. E la strada da fare è ancora molta. Parola di Ludovico Solima, docente di Management delle imprese culturali all’Università della Campania Luigi Vanvitelli, autore, ricercatore e studioso di settore, che mercoledì 12 aprile alle 17 sarà relatore del secondo appuntamento del ciclo «I mercoledì di Hdemia» (l'incontro sarà trasmesso in diretta anche sul sito del GdB, come il primo appuntamento del ciclo).
Insieme a Solima interverranno Paola Faroni, docente di Interaction Design; Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei; e Paolo Sacchini, direttore del museo Collezione Paolo VI. Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, l’appuntamento ha una valenza particolare, dal momento che i progetti e gli eventi programmati per il 2023 si pongono come strumenti di valorizzazione del patrimonio e del territorio, e di progettazione «di sistema» che esce dall’ambito strettamente artistico.
Professor Solima, quali saranno i temi che tratterà?
Partendo dal mio ultimo libro «Le parole del Museo. Un percorso tra management, tecnologie digitali e sostenibilità» (Carocci, 2022) spiegherò l’importanza di avere una visione trasversale e di come occorra immaginare collegamenti tra i diversi concetti e contesti, anche quelli non immediatamente riconducibili al sistema culturale. Di fatto è la creazione di un indice di parole che non c’era, ma che sarà ineludibile sia dal punto di vista teorico che dell’applicabilità.
Ad esempio?
Realtà aumentata, blockchain, chat GPT, sostenibilità, intelligenza artificiale. La velocità con cui si evolve il mondo di oggi ce lo impone: senza contaminazione tra settori non contigui concettualmente - ad esempio - tra cultura e management aziendale, arte e digitale, musei e ambiente - non troveremo mai risposte adeguate per la gestione delle attività culturali. Nel libro questo concetto di interconnessione è tradotto visivamente in una sorta di mappa, come quella di una metropolitana, dove ogni fermata è un concetto.
Management, tecnologie digitali e sostenibilità - tre vocaboli nessuno dei quali ha origine in ambito culturale - sono il sottotitolo del suo libro. Come siamo messi su questo fronte, oggi, in Italia?
Per i nostri musei si tratta ancora di temi non scontati. Di management delle imprese culturali si parla da qualche anno ma siamo ancora ben lontani da una comprensione approfondita ed una applicazione strutturale di logiche efficaci. Lo stesso vale per il concetto di sostenibilità, che può essere inteso in modi molteplici, da quello economico a quello ambientale. Ovviamente stiamo generalizzando: la situazione è a macchia di leopardo, con musei più strutturati, virtuosi e una gestione migliore delle proprie risorse e musei che partono completamente da zero. Il fronte tecnologie digitali? Non basta avere le pagine social, peraltro spesso gestite in modo estemporaneo se non amatoriale. Occorre considerare le opportunità messe in campo dalla realtà aumentata, i derivati dell’intelligenza artificiale, la blockchain... Al termine della conferenza i presenti potranno partecipare al laboratorio «Esploratori urbani nel quartiere Carmine» che partirà dall’Accademia alle 19: una passeggiata diretti verso lo storico quartiere, allenando lo sguardo verso tutto ciò che ci circonda, non solo il patrimonio storico-artistico.
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