Cultura

L’opera didattica di Franco Margola è diventata un disco (con chicche)

Martedì la presentazione in sala Libretti dei brani incisi da Cavoli (piano) e D’Alessandro (chitarra)
La locandina dell'evento in Sala Libretti al GdB
La locandina dell'evento in Sala Libretti al GdB
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Franco Margola, tra neoclassicismo e riscoperte. Domani, martedì, alle 18, nella Sala Libretti del Giornale di Brescia (via Solferino 22) è in programma la presentazione del disco edito da dot Guitar «Franco Margola: l’opera didattica per pianoforte e chitarra», inciso dal chitarrista Antonio D’Alessandro e dal pianista Alberto Cavoli. L’incontro, introdotto da Maddalena Damini, vedrà la partecipazione del musicologo Andrea Faini, che ha curato le note di copertina.

Nel Novecento musicale, secolo delle contraddizioni, definire Margola un conservatore progressista non dovrebbe stupire. Solidamente legato alla tradizione, il compositore nato a Orzinuovi nel 1908 e morto a Nave nel 1992 non rinunciò mai a sperimentare nuove soluzioni e tecniche, senza tuttavia aderire a nessuna avanguardia. Proprio questa tensione tra passato e presente, tra il rispetto della lezione dei maestri e il desiderio di percorrere sentieri inesplorati, definisce l’identità di Margola come autore, ma anche come didatta, nel segno di una libertà conquistata non contro, ma attraverso le regole.

Il chitarrista Antonio D'Alessandro -  © www.giornaledibrescia.it
Il chitarrista Antonio D'Alessandro - © www.giornaledibrescia.it

La chitarra fu il perno dell’itinerario artistico del compositore, che le dedicò oltre cento brani, scritti specialmente a partire dalla piena maturità. Lo strumento, in questa approfondita esplorazione, non viene mai spinto ai limiti delle proprie possibilità tecniche, ma valorizzato per la sua semplicità e schiettezza, così affini al linguaggio margoliano, raffinato ma immune da eccessi di cerebralismo.

La testimonianza 

I brani presenti sul disco - nato dal lavoro di Antonio D’Alessandro e Tommaso Ziliani, che ne hanno curato diteggiatura e revisione - costituiscono testimonianza preziosa della sensibilità di Margola come didatta, con un’attenzione peculiare per l’armonia e il gioco contrappuntistico tra le voci che raramente si trova in brani dedicati agli allievi.

Il pianista Alberto Cavoli - © www.giornaledibrescia.it
Il pianista Alberto Cavoli - © www.giornaledibrescia.it

Di particolare interesse sono i «Quattro studi semplici DC 311», per la prima volta su cd. Scritti per la scuola di musica del bresciano Virginio Cattaneo, sono prova della generosità del compositore nel realizzare pezzi «d’uso» anche per studenti alle prime armi; la raccolta risulta pubblicata nel 1982, ma grazie alle testimonianze di Federica Gorni e Leonarda De Ninis è possibile far risalire i brani alla metà degli anni Settanta.

Spicca anche il «Concerto breve per chitarra e archi DC 204» del 1975, qui in una versione ridotta per chitarra e pianoforte. Diviso come da tradizione in tre movimenti, è una pagina di grande valore, che rifugge i contrasti bruschi, privilegiando linee morbide, sonorità antiche e un dialogo equilibrato tra gli strumenti nel segno di un’elegante spontaneità.

Completano il disco il «Notturno (Improvvisazione) DC 162», gli Otto pezzi facili DC 182 per chitarra e la raccolta di Quindici pezzi facili per pianoforte DC 160: brani che non si esauriscono nelle finalità didattiche per cui sono nati bensì presentano una definita identità poetica ed espressiva.

Ingresso previa prenotazione. L’ingresso alla presentazione è libero su prenotazione, scrivendo a salalibretti@giornaledibrescia.it. Per informazioni: 030.3790212.

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