Lo Zucchero funky-rock infiamma Brescia
Un concerto in un sorriso: quello che si allarga sul volto di Zucchero e che cogliamo mentre il pop-bluesman sale la scaletta che lo porta sul palco formato valigia. Esatto, una vecchia, enorme valigia copre la scena per poi schiudersi rivelando Sugar, band e imponente strumentazione al momento dell'inizio del live.
Una sorta di concept-live (del resto anche il disco in promozione, «Chocabeck», è un album tutto basato sui ricordi dell'infanzia rurale di Adelmo) che crea un'atmosfera creola, agreste e vintage, al contempo.
Mercoledì sera, alla Fiera di Brescia, in circa 5mila hanno applaudito lo show di uno Zucchero in forma, felice di stare sul palco e di vedere «tanto affetto nonostante le numerose date programmate in zona» (Adelmo era reduce da un doppio concerto a Milano).
Tutta la prima parte del set è dedicata a «Chocabeck». Canzoni a pastello, con arrangiamenti tenui: «Un soffio caldo», «Il suono della domenica», «Soldati nella mia città» Sugar le esegue stando seduto su un trono di velluto rosso. I momenti più adrenalinici di questa prima parte di set coincidono con «Vedo nero» e «Chocabeck», brani in cui la cassa della batteria (gigantesca, e con un orologio antico disegnato sulla pelle) spinge vigorosa come una locomotiva a vapore.
Davanti al palco si verifica il fenomeno dell'alta e della bassa marea: durante i pezzi più scatenati i fan di Zucchero si concentrano lì, a due passi dal protagonista; sulle canzoni in cui il metronomo cammina più lentamente tornano a sedersi, per gustare l'atmosfera. Atmosfera che si colora di blu durante la toccante «Dune mosse», pezzo atmosferico, poetico, dolce e struggente.
Fornaciari dirige la sua band con morbidi gesti delle braccia, con schiocchi di dita, e guida energico il pubblico (esclamando, incitando anche con la bocca fuori dal campo di ricezione del microfono) quando arriva il fuoco funky rock di brani come «Bacco perbacco» e «Baila (Sexy Thing)», che riaccendono la voglia di danzare. Sul maxi-schermo che fa da sfondo alla scena compaiono immagini agresti, grappoli d'uva e anche Luciano Pavarotti, con cui Adelmo duetta virtualmente sulle note di «Miserere». In evidenza anche «Diavolo in me», con Sugar mascherato da demonio e la travolgente «Overdose (d'amore)». Pioggia di foglie d'autunno sul finale.
Daniele Ardenghi
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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