L'inganno delle forme nella scultura di Bix
E se Auguste Rodin, il grande scultore francese, rientrando in patria dal suo viaggio in Italia con l’allieva, amante e musa Camille Claudel, si fosse fermato sulle rive del Benaco? Forse si sarebbe lasciato incantare dalla dolcezza dei colli, dalla lucentezza del lago, dal mistero delle pievi. Forse avrebbe lasciato sculture dalle forme inquiete in cui imprigionare la luce.
Corre la fantasia di Fabio Bix, artista e scrittore bresciano, che porta a San Felice del Benaco da sabato 3 luglio (inaugurazione alle 17 alla Fondazione Cominelli; alle 18,30 tour in bicicletta tra le varie tappe) all’1 agosto «Rodin e Claudel Sans Felix», esposizione delle fotografie che immortalano le sue sculture effimere davanti ai monumenti di questa zona del lago.
Bix prosegue il lavoro ispirato all’inganno delle forme e delle parole e all’illusione ottica e semantica che viene così scatenata, e costruisce anche qui «statue» monumentali spiegazzando e modellando fazzoletti di carta trasformandoli in figure avvolte in mantelli, santi e profeti, madonne e cavalieri.
Il bianco e nero delle fotografie e la prospettiva che falsa le proporzioni fanno il resto: davanti a palazzi e chiese, giardini e scorci di lago, i suoi fantasmi si materializzano come da un altro tempo.
Tutta contemporanea la modalità di fruizione: alla visita di persona (da giovedì a domenica dalle 15 alle 19) si affianca quella virtuale tramite Qr Code o dal sito fabiobix.it, che tocca i vari luoghi dell’esposizione: il seicentesco palazzo Cominelli a Cisano, la parrocchiale di Portese, la chiesetta di San Fermo, la torre dell’ossario di San Felice, il santuario del Carmine e l’Isola del Garda.
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