Lila e Lenù: «Siamo ancora amiche geniali, ma non per sempre»
Le amiche geniali Lila e Lenù arriveranno su Rai1 subito dopo il Festival di Sanremo (che si svolgerà dall’1 al 5 febbraio). La terza stagione de «L’amica geniale» andrà infatti in onda da domenica 6 febbraio, per un totale di quattro prime serate-evento. Siamo arrivati a «Storia di chi fugge e di chi resta», terzo libro della quadrilogia di Elena Ferrante, pseudonimo sul quale si sono fatte mille ipotesi, ma del quale non si è mai sciolto il segreto.
Regista stavolta è Daniele Luchetti, che succede a Saverio Costanzo, rimasto come sceneggiatore insieme con Francesco Piccolo, la stessa Elena Ferrante e Laura Paolucci. La terza stagione tratta dalla serie bestseller internazionale è stata girata tra Napoli, Caserta, Torre Annunziata, Firenze, nonché sulla celebre passeggiata a mare di Viareggio, ma anche a Torino. Immutate le due attrici principali, le amiche - sulla scena e nella vita - Gaia Girace (Lila) e Margherita Mazzucco (Elena), che riprendono da dove ci avevano lasciato. Ora sono due donne adulte: Lenù comincia a diventare una scrittrice, si sposa, diventa madre, ma è piena di incertezze, mentre Lila si è separata dal compagno, da cui ha avuto un figlio, e vive lavorando in condizioni dure in una fabbrica. Il rapporto tra le protagoniste riserverà diversi colpi di scena.
La direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati ha detto: «Luchetti porta il grande cinema italiano in una serie tv. Nelle opere della Ferrante si parte dal particolare per trattare temi molto più grandi. E questo è il più bel regalo che noi possiamo fare al grande pubblico». Il regista Luchetti sottolinea: «Ho utilizzato un processo simile a quello del cinema degli anni ’70. Con molte riprese in diretta e in esterna. Ho dovuto spiegare agli attori giovani il periodo e motivarli, perché non lo conoscevano».
Gaia Girace: «Essere arrivata a questo punto è una grande soddisfazione». Margherita Mazzucco: «Nel corso della serie, Lenù si trova a lottare contro il blocco dello scrittore. Sposa Pietro, combatte il ruolo di moglie "tradizionale". È una donna in cerca della propria identità: divisa tra le sue radici nel rione e il presente. Mi sono trovata a 19 anni a imparare a gestire una casa e due bambine, è stata una sfida. Ho dovuto studiare, guardare documentari dell’epoca, mi sono trovata bene con Lucchetti».
Lo stesso per Girace che del regista dice: «Ci ha detto che dovevamo divertici, sentirci in famiglia. Ho dovuto interpretare un personaggio distrutto, provato da un lavoro disumano, con dentro la fame e la voglia di lottare, con un figlio da mantenere quasi da sola, non si affida mai completamente a nessuno. Ma non ha perso il suo acume e la sua vivace intelligenza: di notte studia informatica, spero di essere stata credibile». Luchetti ha trovato le due giovani attrici di talento, nonostante la giovane età (19 e 18 anni), ora sono pronte a lasciare i loro personaggi. «Sì - rispondono entrambe -, nel quarto libro sarebbero troppo grandi, ma restano nel nostro cuore».
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