Libri vincitori dello Strega per i lettori del GdB
«La cultura ci rende liberi». È una frase e al tempo stesso un proposito, che probabilmente abbiamo sentito decine di volte ma che mai forse come in questo periodo - di forzato confinamento nelle mura domestiche per l’emergenza del coronavirus - può sviluppare tutta la forza del suo significato.
Proprio perché in questo periodo così difficile, ci viene chiesto un grande sacrificio nei confronti della nostra libertà di scelta e di movimento, mai come in questo momento storico la cultura - e la lettura in primo luogo - possono permettere alla nostra personalità di uscire «fuori».
Perché allora non cogliere l’occasione di leggere (o rileggere) il meglio della nostra letteratura italiana? Sono queste le considerazioni che hanno convinto il Giornale di Brescia ad aderire convintamente all’iniziativa promossa dall’editoriale del Sole 24 Ore insieme alla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, per mettere a disposizione dei lettori delle rispettive testate alcuni dei libri che nell’ultimo decennio hanno vinto il Premio Strega.
Il più prestigioso e famoso premio letterario italiano, nato nel 1947 e organizzato dal 1986 dalla Fondazione Bellonci, viene assegnato annualmente all’autore o autrice che abbia pubblicato in Italia la propria opera letteraria tra il 1° marzo dell’anno precedente e il 28 febbraio dell’anno in corso. Nei suoi 73 anni di vita il Premio ha annoverato tra i suoi vincitori capolavori assoluti e universalmente riconosciuti della letteratura italiana contemporanea, come «Lessico famigliare», di Natalia Ginzburg, «Il nome della rosa» di Umberto Eco, «Non ti muovere» di Margareth Mazzantini, «La solitudine dei numeri primi» di Paolo Giordano, e tantissimi altri titoli che hanno segnato la nostra recente e attuale storia letteraria.
Per alcune settimane, fino a maggio, si potranno acquistre insieme al nostro giornale, alcuni dei titoli vincitori del premio negli anni più recenti. Il primo libro, in edicola dal 24 marzo, è «Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi» di Alessandro Piperno, incoronato vincitore al Ninfeo di Villa Giulia a Roma nel 2012.
Da ieri è disponibile anche «Resistere non serve a niente», il romanzo di Walter Siti che ha vinto lo Strega l’anno dopo.
In uno sguardo d’insieme alle opere proposte «si riconoscono alcune linee di tendenza della narrativa di questo primo scorcio di secolo: il romanzo non fiction o di autofiction, vicino ai grandi temi del nostro tempo, e il romanzo storico su momenti cruciali del nostro recente passato», spiega il direttore della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi.
«È una dimostrazione di come i migliori autori contemporanei siano perfettamente in linea, per capacità di comprensione e qualità letterarie, con i grandi scrittori premiati nel Novecento».
Contribuire a farli conoscere di più e meglio in un momento nel quale le librerie sono chiuse, conclude Petrocchi, «non mi sembra un’impresa culturale di poco conto». Sì, perché i libri hanno lo straordinario potere di portarci altrove, di farci evadere immedesimandoci in personaggi e situazioni, e di consentire di esplorare il nostro io, riappropriandoci di quel tempo che oggi l’emergenza ci ha «costretto» in qualche modo a trasformare in opportunità di riflessione.
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