Adichie, Osman e un inedito McCarthy: i libri che leggeremo nel 2025
Le prime uscite letterarie del 2025 portano in libreria una notevole varietà di romanzi, saggi e opere teatrali firmate da grandi autori e autrici internazionali. Da riflessioni profonde sul femminismo e il razzismo alle indagini poliziesche, passando per storie familiari, distopie e memoir, l’editoria italiana e internazionale offre titoli per lettori e lettrici di ogni genere.
De Kerangal, Adichie, Reza e le altre
Maylis de Kerangal, l’autrice del bestseller internazionale «Riparare i viventi», con il nuovo romanzo «Giorno di risacca» (Feltrinelli) che si svolge in 24 ore nelle quali un’indagine poliziesca diventa una ricerca interiore. Chimamanda Ngozi Adichie e «L’inventario dei sogni» (Einaudi) con cui torna al romanzo e ai temi che l’hanno resa un’autrice di culto, il femminismo e il razzismo.
La commedia piena di empatia e senso dell’umorismo, Abitiamo tutti qui (Mondadori) di Jojo Moyes e per la prima volta in Italia la Passeggiata sull’Himalaya (Adelphi) di Jamaica Kincaid.
Sono tante le voci di grandi scrittrici straniere che arrivano in libreria nei primi mesi del 2025, mentre bisognerà aspettare aprile per l’atteso nuovo romanzo di Yasmina Reza «La vita normale» (Adelphi). Per la prima volta sono raccolte in un unico volume sei indagini di Petra Delicado in «Una poco di buono» (Sellerio) di Alicia Gimenéz-Bartlett.
Il teatro di Cormac McCarthy
Grande attesa per il dramma teatrale, inedito in Italia, del maestro Cormac McCarthy, l’autore della «Trilogia della frontiera», morto nel 2023. È «Il tagliapietre» (Einaudi), in cinque atti con protagonista uno scalpellino nero – scritto alla fine degli anni Ottanta e pubblicato nel 1994 – che ha avuto una rappresentazione scenica parziale negli Stati Uniti.
Il teatro e la sua potenza e la lotta di una giovane donna pronta a tutto pur di salvare ciò che ama vengono invece raccontati in «Edith Holler» (La nave di Teseo) di Edward Carey, con illustrazioni dell’autore che a gennaio sarà in Italia.
I big
Tra i big più attesi che aprono il nuovo anno Colm Tóibín con «Long Island» (Einaudi), l’ideale prosecuzione di «Brooklyn», dove troviamo Eilis Lacey vedere all’improvviso la sua vita andare in pezzi; «Il Grande Bob» (Adelphi) di Georges Simenon che indaga i lati oscuri di un uomo che a tutti sembrava l’immagine della gioia di vivere; il nuovo romanzo, «Melody» (Sellerio), successo internazionale di Martin Suter, dove un uomo che perde la donna della sua vita non smette più di cercarla. E torna «La simmetria dei desideri» (Feltrinelli Gramma), il grande romanzo di Eshkol Nevo con una nuova introduzione dell’autore.
Tra gli imperdibili anche «Corteo» (Einaudi), galleria di esistenze di Rachel Cusk, vincitore del Goldsmiths Prize 2024, e il ritorno de «L’alveare» (Mondadori) di Margaret O’Donnell, uscito originariamente nel 1980 e in corso di ripubblicazione in tutto il mondo come uno dei classici della narrativa distopica femminista. C’è attesa anche per «Orbital» (NN), il romanzo capolavoro di Samantha Harvey, vincitore del Booker Prize 2024, toccante meditazione sullo spazio e la vita sul nostro pianeta.
Ritorni ed esordi
Sempre più amato dai lettori italiani, il maestro del noir francese Olivier Norek torna nelle nostre librerie con «Territori», il nuovo romanzo della «Trilogia della banlieue» edito da Rizzoli. Ha stupito e conquistato pubblico e critica la finlandese Martta Kaukonen con il suo esordio «Butterfly» (Longanesi) in cui la narrazione assume il punto di vista di una serial killer donna.
Di Boris Akunin, pseudonimo di Grigorij Šalvovich Chkhartišvili, scrittore russo di origine georgiana, famoso per le sue dichiarazioni critiche verso il potere russo, esce «L’avvocato del diavolo» (Mondadori) con Putin che muore avvelenato, stampato in Bulgaria e non ancora pubblicato in Russia. Il maestro del romanzo storico Bernard Cornwell ne «ll condottiero di Camelot» (Longanesi) trasforma la leggenda di re Artù.
Emancipazione, emigrazione e indagini
Ci sono anche l’astro nascente della letteratura sudafricana S. J. Naudé con «Padri e fuggitivi» (e/o), che vede protagonista un uomo gay sudafricano, e Mokhtar Amoudi, novello Romain Gary che nell’autobiografico «Le condizioni ideali» (Gramma Feltrinelli) racconta il tentativo di emancipazione di un ragazzino nelle banlieu parigine.
La commovente storia di una famiglia curda emigrata in Germania viene raccontata da Fatma Aydemir in «Tutti i nostri segreti» (Fazi) incluso nella lista dello «Spiegel» dei 100 migliori libri tedeschi degli ultimi 100 anni. In arrivo anche il thriller «Terra bruciata» (Ponte alle Grazie) di César Pérez Gellida che sarà in Italia per l’uscita del libro, con protagonista una donna capace di segnare il destino di chiunque abbia la sventura di incontrarla. Non è da meno la malefica «Katie» (Neri Pozza) di Michael McDowell in una gioiosa danza della morte attraverso l’American Golden Age. Iconico e comico il duo d’investigatori della nuova imperdibile serie di Richard Osman, «Risolviamo omicidi» (Feltrinelli). Markus Zusak, l’autore del megaseller «Storia di una ladra di libri», torna con il memoir «Tre cani enormi (e qualche umano)» (Piemme) che avrà anche un inserto fotografico.
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