Cultura

Le «Stelle Fisse» degli Aucan brillano al Latte Più

Inizia stasera al Latte Più il tour di presentazione di «Stelle Fisse», nuovo album degli Aucan in uscita il 20 novembre
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Dall’arcobaleno nero alle stelle, dall’immersione nelle atmosfere cupe di un’allucinazione rabbiosa alla pulizia onirica di un viaggio elettronico nello spazio profondo. Il nuovo album degli Aucan uscirà il 20 novembre, ma il tour di presentazione inizia stasera, alle 23, al Latte Più di via Di Vittorio 38, in città, nella serata per Sparta. nel bosco (ingresso 6 euro). 

«Stelle Fisse», anticipato dal brano «Disto», è il terzo capitolo (dopo l’eponimo del 2008 e «Black Rainbow» del 2011) di una serie inframmezzata da ep, singoli, collaborazioni, remix e live. Il ritmo di lavoro della band bresciana - formata da Jo Ferliga, Francesco D’Abbraccio e Dario Dassenno - è costante. 

«Stelle Fisse» è un «vero album - dicono -, concepito come un unico sforzo in un periodo relativamente concentrato di tempo. Abbiamo lavorato ai pezzi contemporaneamente, strato per strato». 

L’elettronica domina, le dieci canzoni sono costruite con poche (ma buone) idee sviluppate in modo approfondito. È un disco da ascoltare in orbita, in compagnia di un amico androide. «Il disco parla di quelle poche cose cardine che rimangono nei nostri percorsi, mentre tutto il resto cambia sempre più velocemente», racconta la band: «Abbiamo potuto lavorarci solo alla luce di quello che avevamo già fatto. La nostra svolta forse consiste proprio nell’indirizzare lo sguardo verso le cose "fisse", che ci sono da sempre e che sono meno contingenti». 

Nel live la band proporrà i brani di «Stelle Fisse» alternandoli a pezzi vecchi che si sposano con il contesto del nuovo album. Dopo i primi ascolti, viene spontaneo pensare a un disco di remix, com’è accaduto (in modo molto felice) con «Black Rainbow»... «Non crediamo che ci sarà, ormai è diventato uno standard... però a breve uscirà il remix della prima traccia uscita, "Disto"». 

Gli Aucan sono una realtà stratificata. Oltre al suono - cambiato negli anni, ma rimasto sempre molto personale - si esprimono con un’estetica (e una grafica) ben precisa, sfociata in una linea di abbigliamento, con progetti collaterali, Svrface di Ferliga e Fraems di D’Abbraccio, con una propria etichetta, la Basement. 
«Aucan - dicono - è un progetto basato sulla Musica (la M maiuscola è voluta dalla band, ndr), fatto da persone che sono convinte che le discipline debbano continuamente contaminarsi». 

Per «Stelle Fisse» il trio ha firmato con l’etichetta londinese Kowloon records. Un’ulteriore novità, dal punto di vista del cammino discografico della band... «In realtà non abbiamo cambiato così spesso... AfricanTape e La Tempesta avevano lavorato insieme su "Black Rainbow" e La Tempesta continuerà a lavorare in Italia su "Stelle Fisse". Nel frattempo AfricanTape ha smesso di pubblicare dischi! Con Ultra il cammino si è interrotto poco dopo l’uscita di "Ep1" perché abbiamo deciso di non scendere a compromessi, e di lavorare con persone per cui l’aspetto artistico è imprescindibile».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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