Le calde tentazioni blues di Eugenio Finardi
Alla fine non resiste alla tentazione blues, quella che lo ha portato nel 2006 a realizzare un album in pieno stile delta del Mississippi. La stessa che, come lui stesso racconta, lo voleva portare a vivere negli Usa, in quel nel sogno americano poi disilluso. In chiusura del concerto, Eugenio Finardi si lascia dunque andare a una favolosa, intensa versione di Hootchie coothcie man.
Un pezzo con cui il musicista spolpa le mani di un'entusiasta pubblico all'auditorium Antonietti di Iseo, giunto numeroso ad assistere al suo «Finardimente», tour acustico che attraversa in musica i suoi anni di carriera anche con episodi inediti mai realizzati dal vivo.
Un concerto, inserito nella rassegna «Poeti in viaggio», di Eventi Macramè, che non è solo musica, ma anche story telling, in cui il cantautore milanese si apre al racconto di tanti capitoli della sua vita.
L'extraterrestre del rock blues italiano, il ribelle della musica cede il palco ai suoi compagni di viaggio nei minuti iniziali poi si prende il palco per oltre due ore, con una performance muscolare ed emotiva che scalda il pubblico soprattutto nel finale quando Finardi regala il meglio del suo repertorio e una versione da brividi proprio di «Extraterrestre».
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