Cultura

L’attesissimo Sokolov fra Beethoven, Brahms e Robert Schumann

Domani al Teatro Grande di Brescia in programma il recital di uno dei grandi concertisti del nostro tempo
Ospite fisso al Festival: Grigory Sokolov - Foto Roberto Mora
Ospite fisso al Festival: Grigory Sokolov - Foto Roberto Mora
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Beethoven, Brahms e Schumann sono i tre grandi compositori dell’Ottocento scelti da Grigory Sokolov per l’atteso recital pianistico in programma domani, lunedì, al Teatro Grande, con inizio alle 20 precise. Il recital era in programma lo scorso 7 maggio ed era stato rinviato a causa dell’indisposizione dell’artista. I biglietti già acquistati sono validi per la nuova data. Per i posti ancora disponibili, è possibile effettuare una prenotazione scrivendo a: biglietteria.brescia@festivalpianistico.it, o acquistarli alla biglietteria del Teatro Grande, corso Zanardelli 9, aperta domani (lunedì) dalle 13.30.

Da molti anni Sokolov, uno dei più celebri concertisti del nostro tempo, è una presenza fissa al Festival di Brescia e Bergamo. È appena uscito, per l’etichetta Deutsche Grammophon, un suo cd registrato dal vivo nell’eccezionale cornice del palazzo Esterházy di Eisenstadt (Austria) in omaggio a Joseph Haydn, che proprio lì compose alcune delle sue opere. E nel disco compaiono anche 5 dei tradizionali brani fuori programma, con cui il generoso artista russo ama terminare i suoi memorabili concerti. L’odierno recital inizierà con un’opera beethoveniana di non frequente esecuzione: le Variazioni e fuga op. 35 sul tema «Eroica», che l’autore stesso rielaborò anche nel finale della sua celebre Terza Sinfonia. Passando al tardo Ottocento, si potranno ascoltare i tre Intermezzi op. 117 di Brahms. Nella 2ª parte sarà infine la volta del ciclo «Kreisleriana» di Schumann che include 8 Fantasie.

Nel 1802 Beethoven compose 15 variazioni e una fuga su un proprio tema che aveva in precedenza utilizzato nel balletto «Le creature di Prometeo». Ogni appassionato di musica classica riconosce al volo la melodia su cui si basa anche il Finale della Sinfonia «Eroica», nei cui confronti queste Variazioni rappresentano quasi un cartone preparatorio.

Un’altra analogia fra le due composizioni consiste nel fatto che in entrambe l’entrata del tema è preceduta da un’introduzione che presenta la sola linea del basso.

I mirabili Intermezzi op. 117 di Brahms risalgono all’estate del 1892. Tutte le tre pagine della raccolta hanno un carattere contemplativo e crepuscolare in tempi non veloci: rispettivamente Andante moderato, Andante non troppo e Andante con moto. Il primo dei tre brani reca in epigrafe i primi versi di un canto popolare raccolto da Herder: «Dormi dolcemente, mio bimbo, mi dà tanta pena vederti piangere».

La raccolta «Kreisleriana» di Schumann è del 1838 e riprende pari pari il titolo di una serie di scritti di Ernst Hoffmann, aventi come protagonista l’immaginario musicista Johannes Kreisler, alter ego del narratore. Da Hoffmann derivano situazioni fantastiche, talvolta inclini al grottesco, fondate anche sul principio della dissociazione della personalità. Ne risultano otto affascinanti «Fantasie» per pianoforte, ricche di slanci, abbandoni e contrasti, che formano altrettanti autoritratti della complessa personalità del compositore.

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