L'arte sui muri di Brescia: dalla metro a Lamarmora
Il «Link-urban art festival» compie quattro anni. Circostanza con cui si coglie l’occasione per riassumere il lavoro fatto fino a oggi in fatto di arte urbana sul territorio bresciano, con una mostra che aprirà i battenti sabato, 31 agosto, nel cuore del centro storico cittadino, precisamente negli spazi dell’Associazione culturale Carme (inaugurazione alle 19.30 alla ex Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in via delle Battaglie 61; la rassegna rimarrà poi in permanenza fino al 29 settembre con ingresso gratuito; orari: dal mercoledì alla domenica dalle 17 alle 21).
Articolata in due distinte sezioni, l’esposizione documenta in ordine cronologico le tappe e l’evoluzione della giovane rassegna, partendo dal reportage fotografico che «censisce» tutte le opere realizzate dal 2016 a oggi, i video che raccontano le fasi di ideazione e gli iter progettuali, fino alla sala dedicata ai tre artisti selezionati per l’edizione 2019.
Pannelli, scatti, progetti e bozzetti preparatori: la mostra non è solo una carrellata dei 32 artisti che - colori alla mano - si sono avvicendati lungo i muri della città nel corso degli ultimi quattro anni, bensì narra anche l’approccio di ognuno degli autori al cospetto dei luoghi e delle architetture cittadine, le fasi necessarie alla realizzazione del lavoro, e l’impatto sociale che è stato possibile destare nei quartieri coinvolti. Già perché, all’iniziativa «Link-urban art festival» - nata da un’idea del duo True Quality formato da Giovanni Gandolfi e Mattia Talarico - si deve l’organizzazione di numerosi interventi artistici all’interno dell’area urbana. Di questi, il più articolato e visivamente impattante è la decorazione dei 26 piloni strutturali della fermata di Sanpolino lungo il tracciato della metropolitana cittadina, per la realizzazione del quale sono entrati in azione altrettanti giovani artisti provenienti dal mondo del graffiti writing e della street art bresciana, italiana ed estera nell’arco del triennio 2016-2017-2018.
Eseguite proprio in questo 2019 sono, invece, le tre gigantesche opere murali che hanno interessato altrettanti edifici situati nelle zone di Lamarmora, Violino e San Bartolomeo. Oggetto del lavoro (definito tecnicamente) di riqualificazione sono state le facciate, trasformate mediante colori, geometrie astratte e figurazioni sovradimensionate, in grado di destare l’attenzione e lo sguardo dei passanti a cui viene raccontato un concetto o una storia.
Le hanno realizzate Saddo (Lamarmora), 108 (Violino) e Vera Bugatti (San Bartolomeo). Il primo, nel contesto di un progetto artistico più ampio sul tema delle «Strong women» ha dipinto una giocatrice di calcio con la divisa della Leonessa mixando - indiscriminatamente - elementi della tradizione fumettistica, lo stile del secondo futurismo e riferimenti agli atleti dell’antica Grecia.
108 ha utilizzato l’escamotage della macchia scura che invade la superficie come elemento estraniante in grado di dare il «la» ad un riesame del reale e del percepito. L’iconografia di Vera Bugatti, infine, è intrisa di una simbologia che è antica e attuale allo stesso tempo. Ci mostra una vecchia donna sulla cui bilancia gravano cuore e soldi - emblemi di moralità e profitto economico - il cui equilibrio costituisce il perno inscalfibile attorno al quale gravitano i conflitti principali della società attuale.
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