L’albero del sapere nato all’Hdemia fiorirà a Dubai
C’è un albero che cresce rigoglioso nei corridoi dell’Hdemia Santa Giulia ed è quello del sapere. Nato da un seme (quello del progetto «Città dell’educazione, Brescia per un Mondo nuovo con la lettera maiuscola», realizzato a partire dal 2010 sotto la guida di Donatella Maldina e che ha coinvolto enti e scuole del territorio), ora è cresciuto, ha messo radici ed è pronto a dare i suoi frutti.
La scultura. Una sinergia, grazie all’azienda Torchiani che così ha voluto festeggiare i 90 anni di fondazione, che permetterà di avere nuovi percorsi culturali, formativi e di forte impatto creativo. Un nuovo modello educativo e la creazione di una nuova cittadinanza terrestre sono quello che rappresenta la scultura degli artisti e architetti Stevan Tesic e Milena Veljkovic e che per i prossimi due mesi sarà di casa all’Hdemia Santa Giulia, coinvolgendo gli studenti con un percorso didattico e culturale. Una piattaforma multimediale e multimateriale rappresentata da cerchi, pieni e vuoti, sui quali è possibile interagire e in grado di unire diverse intelligenze e sensibilità. A partire da queste forme, gli alunni del corso di «Multimedialità per i Beni culturali», guidati dal professor Vincenzo Beschi, creeranno video-installazioni, che proprio sullo schermo circolare dorato della scultura potranno essere proiettate.
I laboratori. «Per le prossime settimane le attività laboratoriali avranno la funzione di promuovere apprendimenti in cooperazione – racconta il direttore dell’Hdemia Santa Giulia, Riccardo Romagnoli-. I ragazzi svilupperanno i temi già presenti nel progetto "Città dell’educazione", i valori condivisi dell’umanità come il sapere, la felicità, la fede, la libertà, la prudenza, l’etica e la giustizia. Ma anche donne, uomini, bambini e bambine con la lettera maiuscola. Il seme di questo albero e la sua crescita sono rappresentati da questa opera con aspetti semiotici, iconici e testuali che diventano oggetto di studio, potenziando l’analisi critica. Co-progettare vuole dire progettare insieme ma in dialetto, "cò", vuol dire testa e quindi bisogna mettercela».
Il significato. Il sapere intellettuale si fonde con l’arte, la cultura, l’impresa e il confronto per restituire una nuova narrazione, digitale e materiale, del genere umano e del suo futuro, come conclude l’artista dell’opera, Stevan Tesic: «I lavori che gli studenti realizzeranno a partire dalla mia scultura non si fermeranno dopo il voto. I frutti dell’Albero del sapere saranno presentati alla città. Fino a Dubai, dove nel 2020 porteremo l’intero progetto all’Expo».
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