L'affare Modigliani: l'indagine di Loiodice e Mondini
Truffe, esposizioni con quadri falsi, prolifici falsari, fondazioni nate dal nulla. Guerre intestine che ruotano attorno a critici d'arte o presunti tali e malfattori, che negli ultimi decenni hanno fatto la loro fortuna legando il proprio nome a quello di Amedeo Modigliani. Non è il libro di Ken Follett, Lo scandalo Modigliani del 1976, ma gli elementi del del libro-inchiesta su L'affare Modigliani di Claudio Loidice e Dania Mondini, dal 10 ottobre in libreria (Chiarelettere, 19 euro). All'ombra del grande Modì, a cento anni dalla morte, emergono mercanti disposti a tutto, il cui unico interesse è il profitto, opere che in poco tempo acquisiscono un valore immenso, decuplicando le stime.
Si tratta di un business stimato in almeno 11 miliardi di euro, che probabilmente non sarà sfuggito alla criminalità organizzata e ai riciclatori internazionali.
Gli autori promettono di solcare le strade e i vicoli della Parigi dei primi del Novecento e per rimanerci settant'anni, arrivando poi in Italia, seguendo il destino funesto e criminale di tutti i grandi protagonisti di una storia che li ha affascinati e che, ne sono certi, conquisterà anche i lettori. Otto capitoli, con altrettante scene del crimine in molte città italiane (Livorno, Roma, Genova, Palermo...), ma anche a Londra, o Ginevra, per raccogliere testimonianze preziose e documenti, molti dei quali inediti e rivelatori, qui per la prima volta resi pubblici.
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