La Valcamonica sorgente per il futuro della ricerca archeologica
Lo studioso Emmanuel Anati e la disciplina dell’antropologia concettuale, che apre un’altra epoca partendo dalle incisioni rupestri
Incisioni rupestri © www.giornaledibrescia.it
Dal disgelo dei ghiacciai all’arrivo dei Romani, gli antichi camuni hanno raccontato su pietra la loro vita: diecimila anni ripercorribili in 300mila incisioni su 2500 rocce. Le rilegge, alla luce di una metodologia che si avvale del contributo delle scienze umane, il grande archeologo Emmanuel Anati, protagonista in decenni di indagini sul campo, nel nuovo libro in uscita per le edizioni di Atelier, Centro di ricerca per l’antropologia concettuale, che ha sede a Capo di Ponte. «Arte rupestre de
Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.